Il giorno successivo al grave incidente avvenuto alle 17:40 di ieri al km 41 della Statale 36, tra Cesana Brianza e Annone, dove un cavalcavia è crollato di schianto sulla sede stradale sottostante mentre transitava sul ponte un autoarticolato, schiacciando alcune autovetture in transito. Il bilancio è di un morto, uno dei conducenti di una vettura, e cinque feriti, tra cui il conducente del camion. Il crollo è stato ripreso da una telecamera: quando l'autoarticolato è completamente sul cavalcavia, esso crolla di schianto sulla strada sottostante.
Il ministero dei Trasporti ha attivato una commissione ispettiva, che si affianca alla Magistratura per individuare le responsabilità. Intanto, si assiste a uno scaricabarile tra Anas e la Provincia di Lecco sulla mancata interruzione del traffico dopo una prima segnalazione di segnali di cedimento della struttura. In una nota diffusa la mattina del 29 ottobre 2016, l'Anas fornisce la sua versione dei fatti. La società stradale precisa che la Provinciale 49, su cui è posto il cavalcavia crollato, non è gestita da lei, bensì dalla Provincia di Lecco, mentre all'Anas compete la Statale 36, la strada su cui è crollato il cavalcavia.
L'Anas afferma che nella serata del 28 ottobre, "il cantoniere Anas addetto alla sorveglianza del tratto della strada statale SS36 al km 41,900, già attorno alle ore 14:00, avendo constatato il distacco di alcuni calcinacci dal manufatto, ha disposto immediatamente la loro rimozione e la parzializzazione della SS36 (ossia il transito sollo sulla corsia di sinistra, ndr) in corrispondenza del cavalcavia". Sul posto è arrivata anche una pattuglia della Stradale e il cantoniere ha telefonato agli addetti alla Mobilità della Provincia di Lecco, che secondo l'Anas è l'ente responsabile della viabilità sul cavalcavia "e li ha ripetutamente sollecitati alla immediata chiusura della strada provinciale SP49 nel tratto comprendente il cavalcavia, perché poteva esserci un pericolo".
La risposta della Provincia, sempre secondo la ricostruzione dell'Anas, è stata la richiesta di "un'ordinanza formale da parte di Anas che implicava l'ispezione visiva e diretta da parte del capocentro Anas, il quale si è attivato subito, ma attorno alle 17, proprio mentre giungeva sul posto il cavalcavia è crollato, a causa del passaggio di un trasporto eccezionale di peso ingente".
Riguardo al veicolo industriale, che dalle immagini dell'incidente sembra essere della ditta Nicoli, secondo l'Anas trasportava bobine d'acciaio e aveva un peso complessivo di 108 tonnellate. Non risulta che sul cavalcavia ci siano limiti di peso e l'Anas afferma che il trasporto eccezionale sia stato autorizzato dalla provincia di Lecco (ma non dall'Anas stessa). Il veicolo aveva caricato le bobine a Ravenna per consegnarle al vicino stabilimento dell'Eusider.
La Provincia di Lecco replica con una breve nota in cui afferma che "la ricostruzione dei fatti rappresentata dai comunicati stampa di Anas e dalle dichiarazioni dei loro responsabili non collima con le informazioni sull'accaduto in possesso della Provincia di Lecco". Ma non fornisce una sua ricostruzione dei fatti. Il presidente della Provincia, Flavio Polano, si limita ad affermare che "sono davvero rammaricato per le comunicazioni rilasciate da Anas dopo l'evento con una tempistica quasi cronometrica, che addossano le responsabilità alla Provincia di Lecco, rispetto a una sequenza di fatti e circostanze che saranno chiariti dalle inchieste aperte, le quali stabiliranno le responsabilità".
In un'intervista all'agenzia Adnkronos, Polano aggiunge che "la manutenzione del ponte spetta ad Anas perché di loro proprietà. Alla Provincia di Lecco, compete solo la gestione dell'asfalto del tratto provinciale". Angelo Valsecchi, dirigente del Settore Viabilità e Infrastrutture della Provincia di Lecco, precisa che era l'Anas a dover decidere la chiusura della strada.
Il cavalcavia crollato aveva subito danni nel 2006, quando venne urtato da un camion in transito sulla Statale 36, che aveva rovinato una trave. In quel caso, intervenne l'Anas che riparò il ponte. Non è però ancora chiaro se il crollo di ieri sia in qualche modo riconducibile anche a quel danno.
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