Rispettando le previsioni, dopo quattro anni di lavori, a fine dicembre 2019 è stato aperto all'esercizio il nuovo ponte ferroviario che collega la penisola della Crimea con la Russia. Dopo quello autostradale inaugurato nel maggio 2018 il nuovo collegamento manda definitivamente in pensione il sistema dei traghetti nello stretto di Kerč, un braccio di mare che separa fisicamente la penisola dal continente russo. Il ponte ferroviario, lungo 19 km analogamente a quello stradale, non ha solo lo scopo di collegare la terraferma russa con l'estremità orientale della penisola di Crimea, ma si inserisce in un più vasto programma di potenziamento dei collegamenti su ferro in tutta la regione. Prende vita così una relazione ferroviaria a doppio binario lunga 80 km, elettrificata con il moderno sistema di alimentazione in alternata a 25 kV e frequenza industriale e adatta al traffico merci. Fino a giugno 2020 però la trazione dei treni sarà possibile solo con locomotori diesel in quanto i lavori di elettrificazione non sono ancora completati.
Solo allora il collegamento sarà aperto per i servizi di trasporto merci regolari. Per favorire le relazioni commerciali è stato realizzato un nuovo terminal merci a Tamal, cittadina posta nell'omonima penisola, estrema propaggine della Russia verso la Crimea. La nuova direttrice ricomprende il porto strategico di Kerč e collega gli importanti distretti di Baherove nella penisola di Crimea e di Vyshestebliyevskaya sul suolo russo. Da area periferica, la regione della Crimea si inserisce quindi in uno spazio strategico, autostradale e ferroviario, sul Mar Nero, fortemente voluto dalla Russia. Resta tuttora delicata la situazione dal punto di vista geopolitico e militare, in quanto la Crimea appartiene all'Ucraina, ma dal 2014 è amministrata dalla Russia con un'annessione di fatto.
Piermario Curti Sacchi
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