Buone notizie, si fa per dire, verso la riapertura e quindi per il ripristino dell’esercizio lungo la linea internazionale del Frejus tra Italia e Francia. Sembra scongiurato il rischio maggiore che poteva essere rappresentato da possibili gravi danni alla galleria della Brèche. Analisi molto dettagliate hanno confermato che il tunnel risalente all’Ottocento non è stato interessato dalla caduta di 15mila metri cubi di massi e roccia precipitati dalla falesia nella località francese di La Praz. L’indiscrezione sull’evoluzione dei lavori di ripristino arriva dal Comité pour la Transalpine, un’associazione di interesse generale di sostenitori istituzionali e imprenditoriali della nuova direttrice ferroviaria Torino-Lione, impegnati in prima linea non solo nel promuovere questo investimento, ma nel vigilare che non ci siano battute d’arresto o passi falsi.
La storica linea ferroviaria tra Italia e Francia è interrotta in seguito alla frana del 27 agosto 2023 nella regione della Maurienne. I lavori di ripristino sono tuttora in corso con l’obiettivo, salvo imprevisti, della riapertura entro l’autunno 2024. Ma restavano in sospeso le condizioni del tunnel della Brèche, difficili da verificare prima della rimozione di buona parte delle macerie. A quanto pare, ora la riserva è stata sciolta e il peggio, vale a dire la ricostruzione della galleria, sembra definitivamente scongiurato.
Ma ci sono ancora diversi passi da compiere prima che la circolazione ferroviaria possa essere ripristinata. Le squadre di tecnici del gestore della rete, Sncf Réseau, e del Dipartimento della Savoia sono al lavoro per liberare tonnellate di rocce ancora instabili, mettere in sicurezza il tratto montano e rimuovere le macerie. Per ovvi motivi di sicurezza, questo è un requisito essenziale per consentire gli interventi successivi ai piedi della falesia e quindi consolidare tutto il tracciato.
Sia in Francia come in Italia era nata subito un’accesa discussione sui tempi di ripristino con le autorità francesi accusate di eccessiva lentezza, per non dire scarso impegno e disinteresse. I mezzi impiegati negli ultimi mesi, sembrano smentire queste tesi. Ogni soluzione utile allo scopo è stata adottata, addirittura provando con il lancio di potenti getti d’acqua con gli elicotteri, quindi ricorrendo a macchine radiocomandate per la pulizia della galleria ferroviaria per evitare rischi dal punto di vista della sicurezza degli operatori, così come l’uso di speciali gru o il ricorso a tecnici che hanno lavorato dall’alto trattenuti da funi. Terminate le opere di bonifica, Sncf Réseau dovrà ripristinare tutta l’infrastruttura ferroviaria.
Nel frattempo procedono ormai secondo l’agenda stabilita i lavori per realizzare la tratta transfrontaliera della nuova ferrovia Torino-Lione che comprende il tunnel di base del Moncenisio. Tutti i lavori di scavo suddivisi in quattro lotti sono stati appaltati sia in Francia sia in Italia e si procede con dieci cantieri operativi. A inizio giugno 2024 erano stati scavati 37 chilometri di gallerie di cui 13,5 del tunnel di base.
Piermario Curti Sacchi