Dopo il crollo del viadotto Polcevera dell'autostrada A10, avvenuto la mattina del 14 agosto 2018 a Genova, le parole dell'allora presidente di Confindustria, Giovanni Calvini, dette al quotidiano Secolo XIX il 4 dicembre 2012 sulle opposizioni alla costruzione della Gronda appaiono addirittura profetiche: "quanto tra dieci anni il Ponte Morandi crollerà, e tutti dovremo stare in coda nel traffico per delle ore, ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto no".
Le parole dell'ex-presidente di Confindustria causarono una dura presa di posizione da parte del consigliere comunale Cinquestelle Paolo Putti durante una riunione del Consiglio Comunale lo stesso giorno della pubblicazione dell'articolo. Sul verbale della riunione si legge testualmente: "Leggo, questa mattina, su un quotidiano genovese che il Presidente della Confindustria di Genova dice: 'Ci ricorderemo di chi dice no alla gronda'. Io allora colgo l'occasione per manifestare il mio sentimento di rabbia rispetto a questa affermazione e devo dire anche un po' di stupore e poi, per facilitare la cosa, indicando il mio nome e cognome: Paolo Putti, consigliere del Movimento 5 Stelle, uomo libero che non ha voglia di fare carriera politica, non è questa la mia ambizione, che non ha interessi personali o di bottega, ma il solo interesse di fare il bene della comunità in cui vive e tra le persone che vivono nella mia comunità ci sono anche quegl'imprenditori che io, credo, fra 10 anni, andranno a chiedere come mai si sono sperperati 5 miliardi di euro che si potevano utilizzare per fare delle cose importanti per l'industria. Aggiungo. Magari questa persona dovrebbe, prima di utilizzare questo tono, un po' minaccioso (diciamo così) perché testualmente dice 'Ci ricorderemo il nome di chi adesso ha detto no!', informarsi perché dice che il Ponte Morandi crollerà fra 10 anni. A noi Autostrade, in quest'aula, ha detto che per altri 100 anni può stare in piedi".
Per comprendere la polemica, bisogna ricordare che allora il Movimento 5 Stelle appoggiava alcuni comitati contrari alla Gronda e che una variante del progetto della stessa Gronda prevedeva proprio l'abbattimento del ponte Morandi, spostando all'interno il tracciato autostradale. Intanto oggi il ministro pentastellato alle Infrastrutture, Danilo Toninelli, ha dichiarato a Rainews24 che "se il ponte è crollato non era ben fatto. Se ci sono dei responsabili devono pagare". all'Ansa ha aggiunto che "questi fatti sono la testimonianza di come non si sia fatta a sufficienza manutenzione straordinaria. Toninelli ha anche annunciato che il Governo stanzierà fondi per la messa in sicurezza dei viadotti e il loro monitoraggio tramite sensori.
© TrasportoEuropa - Riproduzione riservata - Foto di repertorio
Segnalazioni, informazioni, comunicati, nonché rettifiche o precisazioni sugli articoli pubblicati vanno inviate a: redazione@trasportoeuropa.it
Puoi commentare questo articolo nella pagina Facebook di TrasportoEuropa
Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità sul trasporto e la logistica e non perderti neanche una notizia di TrasportoEuropa? Iscriviti alla nostra Newsletter con l'elenco ed i link di tutti gli articoli pubblicati nei giorni precedenti l'invio. Gratuita e NO SPAM!