L'operazione Tarantella è stata attuata oggi dalla Finanza e dalla Polstrada con un imponente spiegamento di forze, pari a quasi 160 agenti, per compiere una cinquantina di perquisizioni in otto regioni e un sequestro preventivo nei confronti di un'organizzazione che avrebbe attuato una truffa milionaria a danno della società Autostrada del Brennero. L'inchiesta è stata avviata dalla Polizia Stradale di Trento dopo avere ottenuto alcune informazioni su una possibile frode fiscale attuata da una delle società che gestisce punti vendita di alcune aree di servizio dell'autostrada A22. Poiché l'ipotesi comportava la mancata scrittura contabile degli incassi, gli agenti hanno informato il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trento, iniziando ad agosto 2018 un'inchiesta comune. Così, gli inquirenti hanno scoperto una truffa che andava ben oltre l'evasione fiscale e che era organizzata dai vertici di una società (di cui non è precisato il nome) che ha sede legale in Campania e che gestisce in appalto punti vendita situati in alcune delle aree di servizio della Autobrennero.
Il contratto con la società autostradale prevede al gestore di pagare una percentuale sui prodotti venduti che varia dal 5% al 49%. Per ridurre questo pagamento, la società campana aveva attuato alcuni espedienti: omettere l'emissione degli scontrini nei periodi di maggiore afflusso dei clienti; quando gli scontrini erano emessi appariva la vendita dei prodotti che hanno la minor percentuale da pagare (come i prodotti tipici locali) o di quelli per i quali non è previsto alcun pagamento (come libri, giornali, cd o sigarette). Per attuare la frode senza destare sospetti, la società aveva modificato il software dei registratori di cassa, inserendo un prodotto con nome di fantasia che corrispondeva ai prodotti con percentuali minori (ma anche Iva) o nulle. Per evitare i controlli da parte della società autostradale, i truffatori avevano rilevato i periodi in cui aumentano le probabilità di verifiche, indicandoli agli addetti alle casse con il codice di "luce rossa" per registrare regolarmente gli scontrini o "luce verde" per non rilasciare scontrini e battere quelli fasulli.
Dalle prime valutazioni, la truffa avrebbe sottratto all'Autostrada del Brennero oltre un milione di euro, quindi la Procura ha ottenuto il sequestro preventivo di 1.121.427 euro. Per ora, la Procura di Trento ha posto sotto indagine dodici persone con l'accusa, a vario titolo, di dichiarazione fiscale fraudolenta, truffa aggravata ai danni dello Stato, corruzione e autoriciclaggio. Ma l'inchiesta non è finita. Ora gli inquirenti stanno valutando la posizione del commercialista della società indagata e se i giorni ritenuti "rossi" o "verdi" fossero stati comunicati da dipendenti della società autostradale. Inoltre, la società indagata operava anche in alcuni ospedali pubblici, quindi i Finanzieri stanno verificando se avesse attuato tale sistema anche in quelle situazioni.
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