Bisogna stare attenti anche a chi si affida l'asfaltatura di una strada o un piazzale, perché pure per questa attività qualcuno ha inventato un metodo per truffare. La ha attuato un gruppo criminale che aveva base a Bolzano e ramificazioni internazionali. Era composto prevalentemente da cittadini britannici e irlandesi, diretti da un italiano con precedenti penali, che si erano specializzati, appunto, nella truffe dell’asfalto, ingannando diversi privati e piccoli imprenditori altoatesini.
Gli indagati si presentavano presso abitazioni e aziende locali, proponendo lavori di asfaltatura di piazzali, strade private e aree parcheggio a costi estremamente bassi. Per giustificare tali prezzi, i truffatori – descritti dalle vittime come persone dall’aspetto distinto e con un forte accento anglosassone – dichiaravano di avere eccedenze di materiale da precedenti lavori di appalti pubblici vicini.
Molti, attratti dalle vantaggiose offerte e ingannati dalla coincidenza di veri lavori pubblici nelle vicinanze, accettavano di far eseguire i lavori, spesso pagando in anticipo o immediatamente dopo la posa del bitume. I lavori, eseguiti rapidamente e con materiali di bassa qualità, si deterioravano in pochi giorni, lasciando le vittime senza possibilità di reclamo poiché i truffatori sparivano immediatamente.
Inoltre, in diverse circostanze, gli investigatori hanno scoperto che i truffatori eseguivano lavori extra rispetto a quelli concordati, imponendo successivamente un sovrapprezzo minacciando azioni legali in caso di mancato pagamento. Per evitare costosi contenziosi, molte vittime si sentivano costrette a pagare. Per eludere eventuali richieste di risarcimento, in tre anni gli indagati hanno creato nove diverse ditte individuali “apri e chiudi”, utilizzate per stipulare contratti, emettere fatture e gestire i conti correnti.
Queste ditte non hanno mai adempiuto agli obblighi di dichiarazione fiscale, permettendo al gruppo di incamerare oltre nove milioni di euro in profitti illeciti, trasferiti sistematicamente su conti correnti esteri. La Procura di Bolzano e la Guardia di Finanza di Merano hanno avviato le indagini nel febbraio del 2023, individuando l’organizzazione criminale. A maggio 2024 è iniziata l’operazione che ha portato all’arresto di nove persone, denunciate per associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, riciclaggio e auto riciclaggio.