Mentre esponenti del Governo italiano chiedono ai colleghi francesi di aprire il prima possibile la linea ferroviaria del Frejus, che i francesi chiamano della Maurienne, il ministro dei Trasporti francese, Clément Beaune, ha dichiarato che la ferrovia potrebbe restare chiusa non solo sino all’estate 2024, come annunciato qualche settimana prima, ma addirittura sino alla fine del 2024. Infatti, Sncf Réseau non deve solo ripristinare la ferrovia investita dalla frana del 27 agosto, ma deve anche mettere in sicurezza il versante della montagna.
La compagnia ferroviaria francese e la società Cietm stanno analizzando la falesia di Praz che sovrasta la ferrovia con droni e radar interferometrici e hanno scoperto che ampie porzioni di roccia sono instabili. Si parla di un volume di roccia compreso tra tremila e cinquemila metri cubi, che devono essere eliminati o consolidati. Un primo intervento per eliminare mille metri cubi è iniziato il 5 novembre 2023, ma i tecnici spiegano che questo è solo il primo passo di un percorso lungo per mettere in sicurezza il transito dei treni.
Olivier Thevenet, vice-presidente del Consiglio dipartimentale che è responsabile delle infrastrutture, ha dichiarato alla stampa che sicuramente i lavori di bonifica dureranno fino all’estate del 2024, ma questa scadenza va “presa con cautela” perché la conformazione della montagna e le condizioni meteorologiche possono allungare questa previsione. Thevenet ha aggiunto che “attualmente stimiamo la riapertura del tunnel da parte della Sncf Réseau alla fine del 2024 e per la RD 1006”.
Il programma prevede infatti che non s’interverrà sull’infrastruttura ferroviaria prima della sistemazione della falesia per la sicurezza dei lavoratori, ha precisato Christine Fons di Sncf Réseau. I lavori di bonifica richiedono anche la temporanea interruzione della circolazione lungo l’autostrada A43, che costeggia la linea ferroviaria, tra Saint-Michel-de-Maurienne e Le Freney.