Si è riaperta la questione del Fondo Ferrovia accantonato dalla società Autostrada del Brennero per finanziare lo sviluppo dell’asse ferroviario del Brennero, nell’ottica del trasferimento su rotaia di una parte del trasporto stradale delle merci. Lo ha istituito la Legge numero 449 del 27 dicembre 1997 e ora torna d’attualità con il rinnovo della concessione dell’autostrada A22. Su come usare questi soldi si è aperta una vertenza tra i soci pubblici e quelli privati della società autostradale, dopo che il Consiglio di amministrazione ha approvato il trasferimento del fondo al bilancio dello Stato e ha deliberato a dicembre 2021 il versamento di una prima rata di cento milioni di euro. Contro questa delibera votata dai soci pubblici, quelli privati hanno avviato una causa civile al Tribunale di Trento.
Questa è la prima rata degli 800 milioni che la società deve versare allo Stato come contributo alla realizzazione della galleria ferroviaria di base del Brennero. La questione è complicata dall’iter della concessione, sulla quale il Decreto Milleproroghe approvato dal Parlamento ha riaperto i giochi. Infatti, il testo prevede il rinvio di quasi un anno - dal 31 dicembre 2022 al 30 novembre 2023 – del completamento della procedura della concessione attraverso il project financing, oltre a confermare l’obbligo di versare allo Stato 440 milioni di extra-profitti (su cui pende un ricorso al Tar del Lazio).