Si torna a parlare a livello ufficiale del ponte sullo Stretto di Messina, per la gioia di tutti coloro che possono guadagnare su questo progetto senza spostare neppure un metro cubo di terreno. Il nuovo capitolo di questa vicenda - che dura da decenni e che torna periodicamente alla ribalta, soprattutto quando si avvicinano le elezioni – lo ha aperto il 21 gennaio 2022 il ministero Mims annunciando l’avvio di una “procedura per la realizzazione di uno studio di fattibilità tecnico-economica che valuti le diverse ipotesi identificate”. In particolare saranno confrontate le ipotesi dell’unica campata con quella a più campate. Questa volta lo studio sarà coordinato da Rete Ferroviaria Italiana e i fondi sono stanziati dalla Legge di Bilancio 2021.
Finora il fantasma del ponte sullo Stretto è costata al contribuente italiano quasi un miliardo di euro. Lo afferma una relazione diffusa nel 2017 dalla Corte dei Conti, sulla quale TrasportoEuropa ha dedicato all’epoca un articolo. La Società istituita nel 1981 per progettare l’opera e liquidata nel 1993 è costata per la precisione 958.292 milioni di euro, più altri sei milioni dal 2013 al 2016 perché la società ha comunque continuato a spendere anche dopo la sua liquidazione. E ora si ricomincia.