Il viadotto Imera dell’autostrada A19 Palermo-Catania ha una vicenda lunga, iniziata il 10 aprile del 2015, quando una frana causò lo spostamento di alcuni suoi piloni, inclinando il ponte e imponendone la chiusura in entrambe le direzioni. Ciò causò la chiusura al traffico del tratto dell’autostrada tra Scillato e Tremonzelli. In un primo momento il traffico venne deviato sulla Statale 643, ma solo per i veicoli leggeri, mentre quelli pesanti dovettero compiere un largo giro attraverso l’autostrada A20 Palermo-Messina e l’A18 Messina-Catania. Il il novembre del 2015 venne completata una bretella che permetteva di evitare il viadotto Imera, che riaprì la circolazione tra Scillato e Tremonzelli senza lunghe deviazioni, mentre il 30 aprile del 2016 venne ripristinata la circolazione sulla carreggiata verso Palermo.
I lavori di ripristino del viadotto consistono nella demolizione e ricostruzione della carreggiata verso Catania. I cantieri hanno iniziato a lavorare nel maggio del 2018 e il 20 febbraio l’Anas ha confermato che il ponte sarà percorribile entro aprile o maggio prossimi. La società stradale ha anche chiarito le differenze tra i tempi di ricostruzione del viadotto Polcevera e quelli del ponte Morandi a Genova: “Il cantiere in Liguria ha potuto beneficiare di deroghe alle normali procedure, mentre quello sull’autostrada A19 Palermo-Catania ha invece seguito le procedure ordinarie, secondo il quadro di riferimento normativo vigente”, spiega in una nota.
La ricostruzione non è quindi ferma, aggiunge l’Anas precisando che “i lavori procedono come da cronoprogramma, sebbene questo abbia subìto uno slittamento di qualche mese, in parte a causa delle avversità meteorologiche dell’inverno 2018-2019, che hanno rallentato la realizzazione delle opere di fondazione, ma soprattutto al ritardato avvio del varo dell’impalcato metallico, causato da sopravvenute difficoltà finanziarie del fornitore della carpenteria metallica per le travi, che ha presentato istanza di concordato”.