Nel 2019 il porto di Genova pare aver chiuso l'anno con numeri in significativa crescita sul fronte dei carichi rotabili. Il dato emerge dalle statistiche fornite dai terminalisti del porto e rappresenta quasi tutti i traffici dello scalo. A Terminal San Giorgio, controllato dal Gruppo Gavio, i metri lineari di carichi rotabili movimentati nel 2019 hanno superato i due milioni, con una crescita del 7,5% rispetto al 2018 e pari a circa 150mila rimorchi trasportati dalle autostrade del mare. Il merito di questo risultato va "alla collaudata collaborazione con il Gruppo Grimaldi di Napoli che, dopo il crollo del Ponte Morandi e i conseguenti problemi di viabilità, ha avuto la determinazione di investire ulteriormente sullo scalo genovese", come ha spiegato Maurizio Anselmo, amministratore delegato di Terminal San Giorgio. "Con il nostro supporto è stata ampliata ulteriormente l'offerta di traffico, lanciando ad esempio all'inizio del 2019 un nuovo servizio regolare per la Sardegna (Genova, Cagliari, Porto Torres) molto apprezzato dal mercato".
Nel 2019, il traffico di rotabili imbarcati e sbarcati dai traghetti di Grandi Navi Veloci e Tirrenia alle banchine di Stazioni Marittime di Genova sono invece calati del 4,62%, arrivando a 1.793.116 metri lineari. Lo ha comunicato Stazioni Marittime, società controllata dal Gruppo Msc, che ha calcolato una flessione di circa 87mila metri lineari rispetto all'esercizio 2018. Imt Terminal, società del Gruppo Ignazio Messina & C, ha archiviato l'esercizio 2019 con 146.763 metri lineari di rotabili, un dato in crescita del 61%. "Nel 2019 il terminal ha consolidato la propria vocazione multipurpose con una significativa crescita nel settore dei rotabili e merce varia, con buona evidenza su veicoli movimento terra, industriali e project" spiegano fonti del terminal. Fra le banchine del capoluogo ligure che movimentano quote rilevanti di rotabili rimane Genoa Port Terminal, società del Gruppo Spinelli, che ha chiuso l'anno con 938.647 metri lineari di merce, un dato in flessione del 5,5% rispetto al 2018.
Nicola Capuzzo
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