Come anticipato da TrasportoEuropa lo scorso ottobre, l'obbligo di usare per le navi il carburante con un basso tenore di zolfo, imposto anche per il Mediterraneo dalla normativa Imo-Sulphur Cap, causerà un aumento anche dei costi dell'autotrasporto. Una previsione confermata all'inizio di dicembre, quando le compagnie che svolgono trasporto ro-ro hanno annunciato che dal 1° gennaio 2020 aumenteranno le tariffe di trasporto dei rotabili fino al 25%. Il 13 dicembre appare una prima reazione degli autotrasportatori tramite una nota diffusa dalle associazioni Aitras (che opera in Sicilia) e Trasportounito. Le due sigle chiedono interventi che compensino l'aumento del costo dei traghetti. Se ciò non avverrà, "i mezzi dell'autotrasporto cesseranno di utilizzare le autostrade del mare e torneranno a risalire e ridiscendere la penisola via terra, con il contemporaneo blocco dei porti siciliani".
Il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, chiede un incontro urgente con la ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, e con il presidente e l'assessore ai Trasporti della Regione Sicilia: "Tale inammissibile aumento, che scatterà dal gennaio del prossimo anno rappresenta un macigno finanziario che le imprese di autotrasporto non possono sopportare. In teoria queste dovrebbero ribaltare il maggior costo sui corrispettivi dei servizi alla merce ma, in pratica, tenendo conto dell'assenza di tutele, nell'ambito della libera contrattazione delle parti, saranno costrette a farsi carico dei maggiori costi con ricadute finanziarie catastrofiche".
Longo aggiunge che in questo caso "si ripete ancora una volta l'ennesima incapacità politica e istituzionale di programmare, verificare, pianificare e sostenere le imprese che, a fronte di una regolamentazione comunitaria che impone la riduzione delle emissioni inquinanti nei trasporti marittimi, devono subire non solo un pesante esborso finanziario ma anche il fallimento delle politiche incentivanti (marebonus) sull'uso delle infrastrutture del mare". Il segretario di Trasportounito conclude: "Se la scelta è quella di tutelare l'ambiente è giusto che tutti si facciano carico dei costi pro quota. Altrimenti le emissioni torneranno a essere quelle dei camion su autostrade e strade di terra con il black-out del più grande progetto ambientalista messo a punto dal trasporto Italiano, e snobbato dalle istituzioni, anche comunitarie, quello delle autostrade del mare".
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