Il gruppo svizzero Bertschi potenzia le attività in Estremo Oriente con due azioni: la prima è già avvenuta in Cina, mentre la seconda avverrà in Giappone durante il 2024. In Cina, la società ha aperto lo hub intermodale e logistico di Zhangjiagang, nelle vicinanze di Shanghai, specializzato in prodotti chimici. L’impianto ha una capacità di 25mila tonnellate di prodotti liquidi stoccati in contenitori cisterna e altrettante di merci confezionate ed è equipaggiato con sistemi di riempimento automatici. "Il nuovo hub fornisce supporto ai nostri clienti a livello locale per i loro piani di espansione in Cina e sviluppa ulteriormente il mercato d’importazione di specialità chimiche liquide. Inoltre, integra idealmente la rete logistica globale di Bertschi e consente soluzioni di catena di fornitura porta a porta in tutto il mondo", afferma Jan Arnet, amministratore delegato del Gruppo Bertschi. In Giappone, Bertschi avvierà nel 2024 la joint-venture stabilita nel 2023 con il Gruppo Uyeno di Tokyo.
In Europa, la società ha investito anche nel 2023 nella flotta, che è cresciuta del sette percento raggiungendo le 44mila unità. Nel campo immateriale, Bertschi ha continuato a sviluppare l’infrastruttura digitale. Ora, per esempio, i clienti sono informati in tempo reale degli scostamenti dalla programmazione dei trasporti attraverso la trasmissione automatizzata delle date di arrivo previste e hanno quindi piena trasparenza riguardo allo stato di consegna dei loro prodotti.
Questi investimenti non hanno però impedito al gruppo svizzero di evitare le conseguenze del calo della produzione di prodotti chimici, che ha causato una flessione dei trasporti e quindi del fatturato, che nel 2023 è sceso del quindici percento a 960 milioni di franchi (1,030 miliardi di euro). "Dopo l'anno record del 2022, l'anno scorso abbiamo dovuto affrontare un contesto economico più difficile. Siamo tuttavia soddisfatti di essere riusciti a ottenere un risultato aziendale positivo nonostante le difficoltà economiche", afferma Hans-Jörg Bertschi, presidente esecutivo del Gruppo Bertschi. La società prevede che la domanda nelle attività europee dovrebbe stabilizzarsi su livelli relativamente bassi nel 2024.
Per quanto riguarda il bilancio ambientale, Bertschi punta a coniugare il trasporto ferroviario – col quale gestisce il novanta percento dei suoi trasporti terrestri – con l’uso di biocarburanti in quello stradale. Già oggi alimenta con biocarburante Hvo i veicoli stradali e quelli che svolgono servizi terminalistici. Ciò, precisa l’azienda, riduce le emissioni di CO2 fino al 90% rispetto al trasporto stradale convenzionale. Il Gruppo ha l'obiettivo di raggiungere le zero emissioni entro il 2050 e per farlo sta sperimentando l’uso di veicoli industriali elettrici in Germania e Scandinavia. Nel 2024 la società estenderà la sperimentazione a Birrfeld, in Svizzera.
Sul versante del trasporto ferroviario europeo, Bertschi sta costruendo ad Anversa un terminal di transhipment trimodale, che avrà anche una piattaforma per lo stoccaggio dei container, compresi quelli che trasportano merci pericolose. Questo impianto diventerà operativo nella seconda metà del 2024. Inoltre, la società potenzierà il suo terminal trimodale di Rotterdam con l’installazione di una seconda gru a portale.