Dal primo gennaio 2020 tutte le navi dovranno usare carburante a basso tenore di zolfo, che costa più di quello attuale. Perciò, le principali compagnie ro-ro che svolgono servizi di autostrade del mare hanno già annunciato che i prezzi dei passaggi dei veicoli industriali aumenteranno dal 20% al 30%. Questo è un incremento che molte imprese di autotrasporto non possono sostenere e che metterà in crisi i traffici con le isole, che non hanno alternative al passaggio in nave. Sulla questione è intervenuta il 18 dicembre 2019 Conftrasporto, il cui vice-presidente, Paolo Uggè, ha spiegato che "questo adeguamento è certo un passaggio molto importante per la sostenibilità del nostro settore, il cui beneficiario principale è rappresentato dalla collettività nella sua interezza. Ma sia le imprese dello shipping che quelle dell'autotrasporto, per rispondere a questa esigenza, saranno poste in una situazione di difficoltà". La proposta della confederazione per affrontare questa situazione è "condividere i costi da parte di tutta la collettività" attraverso l'aumento dello stanziamento degli incentivi già esistenti, come quello per il combinato strada-mare (marebonus). Richiesta che Uggè ha già inviato alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli.
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