Contship Italia vuole portare a sei le coppie di treni settimanali entro fine 2018 nel collegamento tra Melzo e Basilea, mentre nel medio-lungo termine prevede un sorpasso dei porti del Sud Europa a danno dei competitori del Northern Range nella movimentazione di container sui trade Asia-Europa ed Europa-Stati Uniti.
Sono queste le due notizie più interessanti emerse dalle presentazioni che Daniele Testi, marketing manager, e Raffaele Cioni, direttore commerciale per i terminal marittimi di Contship, hanno esposto praticamente in contemporanea rispettivamente al Swiss Shipper's Council tenutosi a Interlaken e al convegno Shipping, forwarding & logistics meet industry andato in scena a Milano.
Sia Testi che Cioni, parlando del modello di business adottato ormai da alcuni anni dal gruppo, hanno affermato che "offrire soluzioni end-to-end per la supply chain è nel nostro Dna, accostando una varietà di collegamenti intermodali tramite l'hub ferroviario di Melzo che vanta infrastrutture di ultima generazione e processi doganali rapidi e fluidi. I clienti possono così ridurre enormemente i tempi di transito e i costi di inventario, soprattutto sui servizi da e verso i principali porti asiatici e del Subcontinente Indiano, e in esportazione verso i mercati della costa orientale degli Stati Uniti".
Simulando il trasporto di un container da 40 piedi che parte da Hong Kong e ha come destinazione Basilea, in Svizzera, Contship Italia ha mostrato che la soluzione di transitare attraverso il porto di La Spezia e proseguire via treno garantisce un risparmio di tempo pari a sei giorni (sul transit time complessivo mare-terra) e minori costi per oltre 500 dollari rispetto all'alternativa di passare attraverso lo scalo olandese di Rotterdam. Anche per questo motivo, negli ultimi anni i container movimentati via ferrovia da Contship fra Melzo e lo scalo di Frenkendorf (poco distante da Basilea) sono aumentati progressivamente, arrivando a giustificare l'anno scorso il servizio di tre coppie di treni a settimana che entro quest'anno il gruppo presieduto da Cecilia Eckelmann Battistello vorrebbe portare a sei.
In prospettiva futura, le ambizioni sono ancora maggiori perché, una volta completato l'intero progetto ferroviario Alptransit che consentirà di far viaggiare lungo tutto il corridoio Genova-Rotterdam treni lunghi 750 metri (+35% rispetto agli attuali da 555 metri) e con una capacità pari a 2000 tonnellate (+25% rispetto a quella di oggi da 1600), i porti del Sud Europa potranno ribilanciare a proprio favore la quota di mercato dei traffici sui trade Asia-Europa e Nord America-Europa, oggi dominata dai competitor olandesi, belgi e tedeschi.
I manager di Contship spiegano infatti che "al momento i porti gateway del Mediterraneo detengono una quota pari al 30% dei volumi in entrata, contro il 70% dei porti del Nord Europa ma, una volta terminato il collegamento della Nuova Ferrovia Transalpina (NFTA) che è parte integrante del corridoio Reno-Alpi, la quota tra porti del sud e del nord potrebbe passare, secondo OCS - Ocean Shipping Consultants, a un rapporto 45/55 grazie proprio ai nuovi collegamenti. Con l'implementazione di nuovi servizi e connessioni ferroviarie che ridurranno i costi di trasporto da e verso il southern gateway, la quota potrà verosimilmente spostarsi verso un 60/40 a favore dei porti del Mediterraneo come confermato dagli esperti del settore".
In attesa di capire come evolverà il mercato, quel che ad oggi è certo è che il numero di aziende che scelgono di sfruttare i vantaggi dall'alternativa rappresentata dal porto di La Spezia (rispetto al Nord Europa) è in costante aumento, così come la frequenza dei collegamenti ferroviari tra Melzo e Frenkendorf, che ha già raggiunto i cinque treni settimanali.
Nicola Capuzzo
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