Aggredire i mercati contendibili del Centro Europa dai porti liguri tramite la ferrovia secondo Augusto Cosulich, amministratore delegato della società di spedizioni e agenzia marittima Fratelli Cosulich, oggi non è possibile. Lo ha detto senza mezzi termini l’esperto imprenditore genovese intervenendo a Palazzo San Giorgio, sede dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, in un convegno dedicato agli scali di Genova, Savona e Spezia. “Ho bisogno di portare traffico in Liguria dal Centro Europa evitando che passino dal Nord Europa. Prendendo come mercato di riferimento Stoccarda noi, come agenti marittimi di compagnie di navigazione di linea, vedremmo costantemente, ogni giorno, la possibilità di spostare container ma non riusciamo assolutamente a farlo. I prezzi (del trasporto ferroviario merci, ndr) non sono competitivi”. Cosulich ha precisato che “siamo 200 euro più alti rispetto all’alternativa di far transitare la merce via Rotterdam. Per me è impossibile dunque, perché non posso andare da un cliente e chiedergli di transitare dai porti di La Spezia, Genova o Vado Ligure con questi livelli di prezzo. È un fatto concreto”.
Il numero uno della Fratelli Cosulich ha portato un esempio concreto: “Ho un cliente svizzero che mi chiama ogni mese, parlo di un grosso cliente che muove circa 20mila contenitori, che vorrebbe far transitare la merce dall’Italia, ma il trasporto non è competitivo con Rotterdam. Questi sono i fatti ed è su questo che vorrei sollecitare tutti a trovare delle soluzioni. Anche perché io ho tremendamente paura che la rotta Artica si sviluppi in maniera intensa e ci porti via traffico. Il treno direttamente dall’estremo Oriente, via Duisburg, si sta già sviluppando. Perfino il Pireo si è attrezzato per avere una linea ferroviaria che collega il porto con il Centro-Nord Europa e noi rischiamo di rimanere completamente fuori. Non abbiamo possibilità di crescita fino a quando non potremo offrire al mercato prezzi competitivi”.
Cosulich è parso pessimista anche sui tempi di realizzazione della nuova diga del porto di Genova: “Spero di vederla ma onestamente ne dubito, forse la vedranno i miei figli. Invece che parlare di grandi progetti sarebbe meglio andare sul concreto e avere delle tariffe competitive in modo che io possa andare da un cliente a dire: ‘Guarda, hai 10mila contenitori, io da Genova te li porto a Stoccarda, te li porto in Svizzera e ti faccio un bel servizio’. In questo modo riuscirei a creare occupazione, ricchezza e tutti ne trarrebbero vantaggio (spedizionieri, trasportatori, terminal portuali)”.
Nicola Capuzzo