La compagnia danese Dfds, che controlla la triestina Samer Seaports, sta notevolmente aumentando il traffico intermodale che fa capo al porto di Trieste sia per mare, sia per ferrovia. Tra il 2018 e il 2020 le unità intermodali sono aumentate del 56% e nel 2021 quelle movimentate da Samer Seaports sono cresciute del 34%. Sono numeri che rendono lo scalo giuliano uno hub strategico. La società precisa che circa la metà delle unità sbarcate sulle banchine triestine proseguono per le loro destinazioni europee in treno.
"Siamo felici di vedere lo sviluppo delle unità che arrivano e partono con i treni, perché questa è una parte fondamentale della strategia di Dfds", commenta il vicedirettore generale di Trieste Terminal, Emil Hausgaard. "Lo spostamento delle unità intermodali su rotaia rimane cruciale per un uso efficiente dello spazio limitato che abbiamo a Trieste e per far crescere l’attività dei traghetti". La società annuncia che aumenterà questa attività intermodale.