Il Governo francese vuole aumentare il trasporto fluviale delle merci del 50% entro il 2030 e per farlo stanzierà tre miliardi di euro. Lo stabilisce il Piano 2020-2029 di Voies Navigables de France, l’organismo pubblico che gestisce le idrovie francesi. In concreto, aumentare il trasporto fluviale del 50% significa raggiungere un volume di 75 milioni di tonnellate e un traffico di 10 miliardi di tonnellate-chilometro l’anno. Il programma prevede di erogare trecento milioni l’anno per i primi due anni (2021 e 2022).
Più in dettaglio, il Piano ha già destinato 175 milioni per realizzare un centinaio di progetti per la manutenzione e la modernizzazione della rete idroviaria, nell’ambito anche del processo di decarbonizzazione del trasporto, e altri 40 milioni andranno allo sviluppo operativo del trasporto. Voies Navigables de France gestisce 6700 chilometri d’idrovie che si sviluppano in fiumi e canali navigabili e che comprendono quattromila opere, tra cui chiuse, dighe e ponti.
Nel 2020, anche il trasporto fluviale francese ha subito le conseguenze della pandemia di Covid-19: dopo un 2019 di forte crescita: la rete idroviaria ha ridotto i volumi trasportati del 10,6% (50,4 milioni di tonnellate) e il traffico in tonnellate-km dell’11,5% (6,5 miliardi), tornando ai livello del 2018. Il maggior calo si registra nel trasporto internazionale (-17,4% in volume e -18% in traffico), mentre il trasporto nazionale è sceso del 7,6% in volume e del 7,9% in traffico.
I principali assi idroviari francesi sono quelli della parte francese del Reno (964 milioni di tonnellate-km), del Rodano-Saona (960) milioni di tonnellate-km, del Nord (855 milioni di tonnellate-km), della Mosella (410 milioni di tonnellate-km) e della Senna (21,4 milioni di di tonnellate-km). I settori che usano più le idrovie sono quelli dei materiali da costruzione e dell’agricoltura. Nel container, nel 2020 sulle idrovie hanno viaggio 564.100 teu, un valore in linea con l’anno precedente (+0,7%).