Honda è presente da anni in Italia con uno stabilimento di assemblaggio ad Atessa, in Val di Sangro, che riceve una parte dei componenti direttamente dall’Asia tramite container marittimi. A Ottobre 2022, la società giapponese ha rivoluzionato la tratta terrestre, spostando il trasporto dei container che arrivano al porto di Trieste dalla strada alla rotaia. Lo fa con un treno blocco che collega il Molo VII dello scalo giuliano (gestito da Trieste Marine Terminal) con l’Interporto di Manoppello, in provincia di Pescara. Un viaggio che dura circa dodici ore, riducendo i tempi e le emissioni rispetto ai settanta veicoli industriali che svolgono settimanalmente questo servizio.
All’inizio di gennaio 2023, la frequenza di questo servizio è stata raddoppiata, passando da uno a due viaggi la settimana. Il collegamento è svolto dall’azienda ferroviaria abruzzese Sangritana e per le manovre portuali da Adriafer. Il prossimo passo sarà attivare una terza frequenza settimanale, che questa volta sarà aperta anche ai trasporti di terzi. “Con questo collegamento lo scalo giuliano estende la propria area d’influenza lungo la dorsale adriatica, mostrandosi in grado di gestire la movimentazione di contenitori fino all’Abruzzo”, ha dichiarato il presidente dei porti di Trieste e Monfalcone, Zeno D’Agostino. “Ma soprattutto, insieme a Honda, Sangritana e agli altri partner, con questo nuovo progetto abbiamo dimostrato come la ferrovia può e deve essere sempre più la soluzione per una logistica sostenibile anche in Italia”.