La strozzatura nell’ingresso in Germania dall’Austria imposta da Berlino con l’obbligo del certificato di negatività alla Covid-19 anche per i conducenti di camion e di treni, sta rallentando sia il flusso non solo dei veicoli industriali (con ripercussioni anche al Brennero), ma anche quello dei convogli ferroviari merci. quest’ultimo caso lo denuncia l’associazione Anita il 19 febbraio 2021, sostenendo che questi provvedimenti stanno riducendo il numero di macchinisti disponibili per i treni che viaggiano su questa rotta.
“Anche se finora riguarda solamente il traffico nord-sud, dobbiamo purtroppo registrare una ridotta capacità di trasporto combinato ferroviario di merce diretta in Italia, dalla Germania e dai Paesi del nord-Europa”, spiega il presidente di Anita, Thomas Baumgartner. “E questa si somma ovviamente alle limitazioni al trasporto stradale sull’asse del Brennero, che non può quindi - in questo momento - nemmeno fare affidamento sul trasferimento modale delle merci”.L’associazione precisa che “la riduzione del tonnellaggio dei treni riguarda purtroppo molti treni, anche quelli aperti, con una riduzione da 1600 a 1450 ton/treno e questo significa che per ogni treno la capacità di carico si riduce di tre unità di carico”.
Il podcast K44 La voce del trasporto racconta questa vicenda con la voce di due protagonisti che la hanno vissuta: Fabio Soncin, autista di un’azienda di autotrasporto sarda che si è trovato al Brennero proprio in concomitanza con l’attivazione del filtro austriaco e il direttore del consorzio Cam, che è trovato nella paradossale situazione di spiegare un committente austriaco perché il camion a lui diretto non era ancora arrivato. Vi riproponiamo questo episodio. Buon ascolto.