Il fiume Reno – che attraversa l’Europa per 1200 chilometri dalla Svizzera ai Paesi Bassi – ha già subito negli scorsi anni riduzioni della portata che hanno rallentato, e in alcuni tratti sospeso, l’intenso traffico delle merci. Ma la secca che sta vivendo in questi giorni è ritenuta la peggiore degli ultimi quindici anni e colpisce importanti porti interni come Kaub, Duisburg e Düsseldorf. La causa è il riscaldamento globale, che anche nell’Europa centrale, come in Italia, produce scarsità di pioggia e ondate di calore. Le conseguenze sono già in atto, sotto forma di riduzione della portata delle imbarcazioni.
Ciò ha conseguenze anche sul versante energetico, perché il Reno è un’importante arteria per il trasporto di prodotti petroliferi e carbone e proprio quest’ultimo viene usato dalla Germania come sostituto del gas russo. Nel 2020 hanno navigato sul fiume 17 milioni di tonnellate di carbone (ma nel 2016 erano 30 milioni) e 28 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi. Sul Reno viaggiano anche prodotti chimici sfusi e container diretti verso i porti olandesi.