La guerra in Ucraina sta deviando verso sud le rotte terrestri di trasporto container tra Cina ed Europa per evitare il transito attraverso la Russia e la Bielorussia. Si adatta anche il Gruppo Maersk tramite una soluzione bimodale treno-nave. I contenitori che partono da diverse località cinesi sono caricati su un convoglio a Khorgos, al confine tra Cina e Kazakistan, fino alla stazione di Aktau. Qua salgono su una chiatta per Baku, in Azerbaigian, per risalire su un treno che li porta all’Apm Terminals Poti, in Georgia.
Nel terminal georgiano, i container sono caricati su una nave feeder che navigando il Mar Nero raggiunge il porto rumeno di Costanza. Da questo scalo i contenitori salgono su treni per varie località europee. È una variazione del cosiddetto Corridoio di Mezzo, che però per ora è elettrificato al novanta percento. Maersk ha svolto la prima partenza dalla Cina ad aprile per servire i clienti dei settori lifestyle, automobilistico e degli elettrodomestici. Il tempo di viaggio è più lungo di quello solo ferroviario attraverso la Russia, perché è di quaranta giorni. La società danese dichiara comunque che “il corridoio ha una capacità aperta sufficiente, che consente ai nostri clienti di rafforzare la resilienza della loro catena di approvvigionamento, disponendo di un percorso alternativo ai servizi marittimi e aerei”.