Emergono nuovi dettagli sul progetto del nuovo inland terminal che il Gruppo Msc, secondo vettore marittimo al mondo nel trasporto container, intende realizzare a Cortenuova, in provincia di Bergamo. A riprova di quanto il colosso fondato da Gianluigi Aponte faccia sul serio è stata costituita una nuova società ribattezzata Cortenuova Freight Station partecipata al 60% da Medlog e al 40% dallo sviluppatore immobiliare Vitali che materialmente si occuperà di dar vita alla nuova infrastruttura intermodale.
Secondo quanto riporta l’Eco di Bergamo, l’intervento si svilupperà su un’area di 330mila metri quadrati, raccordata alla ferrovia e come investimento necessario si ipotizza una somma superiore ai 100 milioni di euro. Il progetto prevede 70mila mq di verde, 2500 mq di control room, 10mila mq di uffici, 5000 mq di officine e altrettanti di centri servizi. “Grazie alla realizzazione della nuova Freight Station le merci raggiungeranno il nuovo polo intermodale, verranno sdoganate e da qui ripartiranno verso i cosiddetti last miles (ovvero le destinazioni finali di ultimo miglio, ndr) utilizzando esclusivamente il trasporto su ferro”, è scritto nella relazione illustrativa. Insomma tanta ferrovia, dai porti e dal resto d’Europa e meno camion possibili nelle intenzioni di Msc motiva così la scelta di puntare su Cortenuova: “Perché è ubicata in posizione a baricentrica rispetto al sistema dei corridoi europei”. Si trova infatti al centro dei corridoi Scandinavo-Mediterraneo, Reno-Alpi e di quello Europeo-Mediterraneo “che si sviluppa in parte sulla linea ferroviaria Treviglio-Brescia”.
La relazione illustrativa precisa poi che “non saranno realizzate nuove infrastrutture ma adeguate opportunamente quelle esistenti, oggi sottoutilizzate in quanto realizzate in funzione del centro commerciale dismesso”. Proprio nel centro commerciale potrebbero trovare spazio facoltà universitarie o corsi di studi legati all’economia dei trasporti e all’ingegneria logistica. Per ciò che riguarda i tempi di realizzazione non viene riportata una data precisa ma si sa che l’intervento non richiederà una variante urbanistica e l’ipotesi è quindi che l’infrastruttura possa entrare in attività entro pochi anni. Sarà invece necessario un accordo di programma che coinvolge la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Bergamo, quello di Cortenuova, Rfi e Sistemi Urbani (entrambe società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane).
Nicola Capuzzo