Lo studio è stato svolto dall'Istituto Trasporti e Logistica e si basa sull'ipotesi di un servizio multi-prodotto e multicliente che abbia origine dal porto di Ravenna e raggiunga l'Interporto di Parma, da dove le spedizioni possono proseguire verso altre destinazioni nazionali. Il Cepim già ora muove due milioni di tonnellate di merci su treno, su un totale di 5,4 milioni. "Stiamo sviluppando nuovi progetti, in primo luogo un nuovo treno multicliente sulla stessa tratta, che coronerebbe con un ulteriore successo la nostra forte volontà di incrementare l'attività intermodale, come nel caso del treno Cepim-Barilla", spiega Luigi Capitani, amministratore delegato di Cepim.
Galliano De Marco, presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna aggiunge che "lo sviluppo del trasporto intermodale da e per il porto di Ravenna è un nostro obiettivo, organicamente legato al Progetto Hub Portuale". Lo scalo intende portare la quota di trasporto ferroviario dall'attuale 15% al 25%. "Per questo abbiamo coinvolto in modo stringente RFI, per quello che riguarda le opere di ultimo miglio, ossia il prolungamento della dorsale in destra canale e sottopassi nel tratto urbano. Oltre al rafforzamento della infrastruttura vogliamo anche costruire rapporti stretti e proficui con i nodi intermodali interni, primo tra tutti, proprio l'Interporto di Parma".
L'assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Donini, ha ribadito che il porto di Ravenna è una delle priorità della Regione Emilia Romagna, che finora ha sostenuto economicamente l'avvio di undici nuovi collegamenti ferroviari in tutta la Regione.
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