Dopo l’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il presidente di Conftrasporto, Paolo Uggè, chiede un maggiore coinvolgimento delle imprese nella sua attuazione ed esprime alcune critiche sulle scarse risorse previste per elementi fondamentali per il trasporto: “Gli interventi previsti, infatti, non riguardano tutte le modalità di trasporto che, grazie alle evoluzioni tecnologiche, sono invece in grado di contribuire alla sostenibilità del settore”, afferma in una nota.
Non convincono Conftrasporto i 250 milioni previsti per la Piattaforma Logistica Nazionale, che “non ha prodotto risultati tangibili nonostante gli ingenti contributi statali”. Per Uggè, il rinnovamento nell’intermodalità passa attraverso digitalizzazione, dematerializzazione dei documenti, connessione dei nodi e semplificazione dei controlli doganali, che però “non possono avvenire senza un coinvolgimento delle imprese”.
Va meglio per Conftrasporto per alcune riforme, tra cui cita la semplificazione del codice dei contratti pubblici, l’attivazione dello Sportello Unico Doganale e dei Controlli, l’emanazione del Regolamento sulle concessioni portuali, il trasferimento della titolarità di ponti e viadotti alle strade di primo livello. Questi provvedimenti “disegnano una svolta epocale”.
Resta critica la posizione di Conftrasporto nei confronti della transizione energetica, per cui mancano combustibili alternativi come il gas naturale liquefatto per abbattere il trasporto marittimo e terrestre. “Sono rimaste solo le tecnologie, come le batterie e l’idrogeno, che non sono transizione. È quindi essenziale reinserire, tra i progetti ‘green’, le infrastrutture per decarbonizzare il trasporto navale”, aggiunge Uggè.
Altrimenti, aggiunge il presidente di Conftrasporto, “le imprese marittime non potranno sopportare da sole gli ingentissimi costi per il rinnovamento delle flotte nei collegamenti insulari e nelle autostrade del mare, centrali per la continuità territoriale e la sostenibilità ambientale del trasporto merci”.