Non poteva esserci conferma più netta e circostanziata di questa. Nel Piano di ripresa chiamato “France Relance” presentato dal governo francese a settembre 2020 che prevede un programma di investimenti da 100 miliardi di euro come risposta all’emergenza post Covid-19, viene espressamente citata la Torino-Lione. La cosa assume ancora maggior valore se si considera che la nuova linea ferroviaria internazionale è l’unico grande progetto infrastrutturale dettagliato nel piano. Lo si trova descritto in questo documento governativo di 296 pagine nel capitolo “Infrastrutture e mobilità verde”, sotto la voce “Accelerazione delle opere infrastrutturali di trasporto”. La Lione-Torino, si legge, è un progetto strategico per migliorare l’ambiente delle valli alpine perché dovrebbe favorire il cambio di modalità di trasporto riducendo la pressione del traffico stradale.
A favore di questo investimento gioca anche il fatto che i lavori sono già in corso, in quanto le misure che il governo francese si appresta a sostenere devono essere avviate entro il 2022. La firma dei contratti per i principali lavori di scavo del tunnel di base lato Francia, come ricorda il piano “France Relance”, è prevista all'inizio del 2021. Questo impegno viene descritto come un cronoprogramma favorevole per recuperare tempo e accelerare i lavori.
Immediate le reazioni positive in Francia da parte di chi, mettendo insieme diverse istituzioni, è sempre stato in prima linea nel sostegno dell’opera. “Un segnale molto positivo”, commenta Jacques Gounon, presidente del Comité pour la Transalpine. “La Lione-Torino soddisfa tutte le aspettative: un progetto di punta del Green Deal europeo, immediatamente operativo, che crea posti di lavoro e si struttura per orientare le nostre economie verso modelli di sviluppo più virtuosi".
I lavori della tratta transfrontaliera della nuova linea ad alta capacità sono in corso, anche se la vera svolta, citata nel documento governativo di Parigi, arriverà con l’assegnazione degli appalti dei tre mega lotti sul lato francese del valore di 2,3 miliardi di euro che precederanno l’unico lotto sul lato italiano previsto in una fase successiva. Alla fine di settembre 2020 si sono raggiunti i dieci chilometri complessivi di scavo nel cantiere di Saint-Martin-la-Porte, con l’ultimo chilometro eseguito con metodo tradizionale all’esplosivo, dopo che a settembre 2019 la fresa “Federica” aveva completato lo scavo meccanizzato dei primi nove chilometri. Restano ancora da realizzare 500 metri per concludere i lavori di questo primo lotto effettivo della nuova ferrovia transalpina.
Piermario Curti Sacchi