Il porto di Ancona vuole compiere importanti passi in avanti nell'intermodalità, grazie anche ai risultati del progetto comunitario Intermodadria che il prossimo mese di agosto terminerà. Durante la presentazione dei risultati di questa ricerca, il presidente dell'Autorità Portuale, Rodolfo Giampieri, ha annunciato che "è in fase progettuale avanzata la realizzazione di un fascio di binari da 600 metri che, nel giro di un anno, arriverà a bordo banchina".
Sulla galleria di Cattolica, infrastruttura strategica per il traffico intermodale sulla dorsale Adriatica e che dovrà essere resa fruibile nelle due direzioni da RFI, Andrea Appetecchia (project manager di Isfort), ha annunciato che "è conclusa dal punto di vista infrastrutturale, ma restano problemi di segnalamento, questioni semplici da risolvere per cui deve intervenire il gestore. Poi sarà possibile trasferire camion interi o trailer su ferrovia da Ancona fino a Basilea (per i carichi diretti verso il Nord Ovest Europa) o verso Monaco (Nord Est). Solo Trieste ha un'offerta infrastrutturale analoga e quindi questo aprirebbe delle potenzialità di mercato".
Più in generale, il progetto Intermodadria si prefiggeva l'obiettivo di migliorare l'integrazione del trasporto marittimo a corto raggio all'interno delle catene logistiche che attraversano il mare Adriatico e per favorire l'attivazione dei servizi di trasporto intermodale ferro-mare tra i porti e il loro entroterra. Non si parlava solo di Ancona dunque, ma della più ampia regione adriatico-ionica, tanto che il progetto vedeva la partecipazione di cinque Paesi e undici partner con capofila la Regione Marche, supportata dalla locale Autorità Portuale e da Interporto Marche.
I risultati del progetto mostrano che i container in transito nel porto di Ancona hanno origine/destinazione in larga parte nelle Marche o in regioni limitrofe, mentre camion e trailer proseguono quasi sempre per altri Paesi. Andrea Appetecchia ha sottolineato infatti che "oltre il 70% dei mezzi che transitano per lo scalo marchigiano hanno come destinazione finale del viaggio l'Europa centrale e occidentale".
Ancona è il porto più impostante in Adriatico per le autostrade del mare verso l'Est Mediterraneo (Grecia in particolare) con una movimentazione annua di oltre due milioni di tonnellate di merci caricate su 130mila veicoli industriali che imbarcano e sbarcano dai traghetti. A ciò bisogna aggiungere un traffico di container di circa 165mila teu nel 2014 (pari a 1,1 milioni di tonnellate).
Rodolfo Giampieri ha anche parlato della riforma portuale che, con il via libera dato dal Consiglio dei Ministri al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, subisce una decisa accelerata: "Il porto sta dimostrando grande vitalità grazie agli imprenditori e bisognerà puntarci quando parleremo di revisione delle Autorità". Il presidente dell'Autorità Portuale chiudendo i lavori del convegno ha aggiunto: "La riforma dei porti non deve essere slegata dalle strategie e dalla programmazione europea, che ha stabilito quali sono i 14 porti core. Rotterdam non può rappresentare il modello da seguire per la portualità italiana che ha circa 8000 chilometri di coste. Nel porto olandese decidono tutto tre operatori. In Italia bisogna ridurre la burocrazia, aumentare il decisionismo e attuare una regia unica nazionale accompagnata da un processo di razionalizzazione delle risorse e degli enti. Serve un coordinamento nazionale e una applicazione regionale". Giampieri auspica che Ancona e Ravenna possano essere entrambe sede della nuova Autorità di Sistema Portuali.
Nicola Capuzzo
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