Il corridoio Adriatico-Ionico, ossia il collegamento intermodale terra-mare che mette in relazione l'Italia con i Paesi dei Balcani e del Mediterraneo orientale, è molto cresciuto negli ultimi anni in termini di merci trasportate ma presenta ancora margini di crescita. Ne è convinto Antonio Cancian, presidente uscente di Ram – Rete Autostrade Mediterranee, che in una presentazione dedicata ha sottolineato come "il Corridoio Adriatico–Ionico è oggi uno dei più utilizzati nel Mediterraneo (grazie a circa 10,2 milioni di tonnellate di carichi rotabili trasportate) ma risulta essere ancora sottoutilizzato rispetto alle proprie potenzialità in termini sia di frequenza dei collegamenti che di capacità".
Da una tabella presentata infatti dal numero uno di Ram (la cui poltrona sarà presto affidata a Ennio Cascetta, attuale responsabile della Struttura tecnica di missione del ministero dei Trasporti) si apprende che nell'ultimo decennio i tassi di crescita più sostenuti (in termini di merci trasportate) si sono visti sulla linea fra Bari e il Montenegro, su quella che collega Brindisi con la Grecia e sul collegamento fra la stessa Brindisi e l'Albania.
In valore assoluto, però, le linee di maggiore peso sono quelle che collegano i porti italiani dell'Adriatico con Patrasso (oltre 3,1 milioni di tonnellate annue), con Igoumenitsa (2,1 milioni di tonnellate), il collegamento fra Ancona e la Grecia (2 milioni) e quello fra Venezia e la Grecia (1 milione).
Nicola Capuzzo
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