Il treno container del China-Europe Railway Express partito il 26 aprile 2024 dalla città cinese di Urûmchi, situata nella regione autonoma uigura dello Xinjiang, con destinazione Salerno ( anche attraverso imbarchi per attraversare tre mari) è diventato un caso politico dopo che le Ong Uyghur Human Rights Project, Uyghur American Association e Safeguards Defender hanno inviato il 7 maggio all'ambasciatrice italiana a Washington una lettera in cui affermano che i prodotti agricoli caricati sul treno siano stati prodotti con “lavoro forzato”. Nella lettera, le associazioni invitano il Governo italiano a indagare su queste importazioni.
Nella lettera si legge che consentire a questo treno di entrare in territorio italiano pieno di prodotti che sarebbero il prodotto del lavoro forzato invia un messaggio molto duro e opposto rispetto alla decisione del Governo italiano di revocare il memorandum d’intesa del 2019 sulla Belt and Road. “Come gruppi impegnati a sostenere e promuovere i diritti umani a livello globale, siamo gravemente preoccupati dalle implicazioni di tali importazioni per l’impegno dell’Italia nei confronti dei diritti umani e delle pratiche commerciali etiche”, scrivono le associazioni.
Nel testo spiegano che “la moderna schiavitù del popolo uiguro e i continui crimini contro l’umanità sono stati ampiamente documentati da organizzazioni internazionali, media indipendenti ed enti governativi. L’uso del lavoro forzato, in qualsiasi forma, viola i principi fondamentali dei diritti umani, compreso il diritto alla libertà dalla schiavitù e dal lavoro forzato, come sancito in varie convenzioni e trattati internazionali di cui l’Italia è parte”.
Per quanto riguarda il settore agricolo, la regione dello Xinjiang coltiva oltre l’85% del cotone, il 70% dei pomodori, il 50% delle noci e il 28% dell’uva coltivati in Cina. In un rapporto del gennaio 2022 redatto dalle professoresse Laura T. Murphy e Nyrola Elim si legge che “prove significative rivelano che i trasferimenti di manodopera nella regione uigura avvengono in un ambiente di coercizione senza precedenti, sostenuto dalla costante minaccia di rieducazione e internamento. Molti lavoratori indigeni non sono in grado di rifiutare o abbandonare volontariamente il lavoro nel settore agricolo, e quindi i programmi equivalgono al trasferimento forzato di popolazioni, al lavoro forzato, alla tratta di esseri umani e alla riduzione in schiavitù”.
Il Congresso degli Stati Uniti, prosegue la lettera, ha adottato lo Uyghur Forced Labour Prevention Act, “che impone una presunzione confutabile secondo cui tutti i beni provenienti dalla regione uigura sono il prodotto del lavoro forzato”. In Europa, l’Europarlamento ha approvato un Regolamento che permette all’Unione di vietare la vendita, l’importazione e l’esportazione di beni realizzati utilizzando il lavoro forzato. Quindi, secondo le tre Ong le autorità degli Stati membri e la Commissione europea possono indagare su merci, catene di approvvigionamento e produttori sospetti.
La lettera delle tre Ong ricorda anche l’allarme lanciato nell’agosto 2023 da Coldiretti e Filiera Italia proprio sulle importazioni agricole, in particolare di concentrato di pomodoro, dalla regione dello Xinjiang. Secondo le due associazioni italiane “c’è un aumento del cinquanta percento delle importazioni di concentrato di pomodoro cinese alla metà del prezzo dell’Italia”.
Il treno del China-Europe Railway Express fa parte del trasporto bimodale ferrovia-mare lungo circa diecimila chilometri lungo il Middle Corridor, che attraversa i Paesi dell’Asia centrale, il Mar Caspio, il Mar Nero, il Mediterraneo, per giungere nel porto di Salerno. Li Shuanping, capo dell’Ufficio per la cooperazione internazionale Belt and Road della Commissione per lo sviluppo e la riforma della Regione autonoma uigura del Xinjiang ha dichiarato che: “il primo treno merci del trasporto intermodale su rotaia e mare Urumqi-Salerno della CR Express è partito, offrendo una garanzia per la stabilità della filiera di fornitura e di quella industriale del mondo”.