Il Governo ha illustrato una prima bozza degli interventi che intende presentare alla Commissione Europea per ottenere i fondi del Recovery Plan, che in italiano è declinato come Piano Nazionale di Resilienza e Resistenza. Un capitolo, che prevede uno stanziamento di quattro miliardi di euro, è dedicato al trasporto delle merci. Il programma si concentra soprattutto su ferrovie e porti, con il primo obiettivo di potenziare i collegamenti ferroviari dei principali scali italiani con la rete comunitaria Ten-T. A tale scolo, il piano destina un miliardo di euro, puntando sui porti di Genova e Trieste come strategici, rispettivamente, per il bacino tirrenico e adriatico.
Sul versante terrestre, il piano individua alcuni assi ferroviari ritenuti prioritari, che sono il Milano-Venezia, il Verona-Brennero, il Torino-Lione e quello che collega i porti liguri con i valichi alpini. Altri interventi nel trasporto riguardano la riduzione dell’impatto ambientale. In tale ambito, restando in ambito portuale, il programma prevede l’elettrificazione delle banchine e la conversione delle navi a combustibili meno inquinanti, mentre per il trasporto stradale prevede il rinnovo del parco di veicoli industriali.
Il piano affronta anche la digitalizzazione nelle varie modalità di trasporto. In concreto, ciò significa l’applicazione dello Sportello Unico Doganale, l’attuazione e il potenziamento delle Zone Economiche Speciali e l'implementazione del Port Community System tramite la piattaforma nazionale Uirnet.