In Italia, oltre alla battaglia navale sulle rotte marittime soprattutto verso la Sardegna, si sta giocando un'altra partita più silenziosa, ma non meno agguerrita, per conquistare aree preziose nei principali scali marittimi nazionali da parte delle compagnie di navigazione. Un risiko del quale ha parlato pubblicamente anche Vincenzo Onorato, patron di Onorato Armatori (quindi Moby e Tirrenia), evidenziando il fatto che siamo di fronte a una nuova ripartizione del mercato del trasporto marittimo di carichi rotabili anche dal punto di vista portuale.
L'ultima in ordine di tempo è stata la concessione di otto anni sul Molo Santa Lucia rilasciata dall'Autorità Portuale di Palermo a Grandi Navi Veloci. Alla concessione attuale di 11mila metri quadrati si aggiungeranno infatti altri 5000 metri di piazzale e 20mila metri del Molo Santa Lucia, per un totale di 36mila metri quadri di area portuale, ai quali Gnv ha dedicato un investimento di oltre 500mila euro per la riqualificazione del compendio e la ristrutturazione delle aree di biglietteria e stoccaggio.
La società controllata dal Gruppo Msc collega il capoluogo siciliano con i principali porti della dorsale tirrenica grazie ai collegamenti giornalieri con Genova e Napoli e alle linee Palermo-Civitavecchia e Termini Imerese-Civitavecchia. La stessa Gnv dispone di aree 'proprie' anche a Genova dove la società Stazioni Marittime che gestisce il terminal traghetti è controllata da Msc Crociere e da altre società del gruppo ginevrino.
A Livorno, invece, è ancora in corso la gara per l'aggiudicazione della porto Livorno 2000 ma nel frattempo il Gruppo Grimaldi di Napoli si è fatto largo salendo fino al 50% del terminal Sintermar controllato in partnership con la Fratelli Neri. Rimanendo sempre in Toscana, il Gruppo Grendi ha spostato da inizio anno la propria base logistica a Marina di Carrara, dove ha ottenuto in concessione per vent'anni anni un'area in banchina di circa 40mila metri quadrati. Da qui la linea della famiglia Musso collega regolarmente il porto di Cagliari per il trasporto di container e carichi rotabili. La parte settentrionale dell'isola è invece dominata dalla presenza di Vincenzo Onorato che Sinergest, la società che gestisce il terminal traghetti del porto di Olbia Isola Bianca dove arrivano tutti i servizi ro-ro per il Nord della Sardegna.
Nei porti dell'Adriatico, il più attivo è il Gruppo Grimaldi che da anni chiede (avendo finora ottenuto solo una precedenza d'accosto) un terminal dedicato ai propri traffici nel porto di Brindisi, anche se nel frattempo ha aggiunto al proprio network di caselli delle autostrade del mare anche Taranto. Più a nord la compagnia marittima partenopea ha deciso di investire sul porto di Venezia, e in particolare sul terminal ro-ro di Fusina, che attualmente è in mano al gruppo Mantovani ma che presto vedrà entrare nell'azionariato anche Grimaldi.
Sempre a proposito degli ultimi movimenti sul mercato dei terminal portuali dedicati alla movimentazione di rotabili, a Trieste ha consolidato la propria presenza il gruppo turco Un Ro-Ro che ha rilevato la maggioranza azionaria della società Samer Seaports che opera in concessione il terminal di Riva Traiana e ha da poco rilevato anche il Terminal Frutta di Trieste destinato a essere parzialmente riconvertito alla movimentazione di carichi rotabili. Sempre a Trieste, il Gruppo Ekol ha acquisito il 65% del terminal EMT.
Nicola Capuzzo
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