Il sorpasso è avvenuto nel 2022. Secondo i dati elaborati dall’associazione Fermerci, in quell’anno per la prima volta in ferrovia il trasporto intermodale ha superato quello tradizionale. E in alcune relazioni, come quelle internazionali, ormai rappresenta una quota ancora più robusta. Eppure, nonostante questi risultati eloquenti, non mancherebbero gli spazi per acquisire nuove quote di mercato: si tratta del trasporto dei semirimorchi stradali non gruabili, che sono un’ampia presenza sul mercato e dove basterebbe offrire una soluzione valida e funzionale per aprire anche per loro le porte della ferrovia.
Questo segmento della domanda di fatto resta tagliato fuori, salvo ricorrere a tecnologie particolari. Per venire incontro a questa esigenza, la società Cfl Multimodal si è fatta promotrice di un’iniziativa che prende il nome di Truck2Rail e che vede coinvolti altri quattro operatori: Tip Group che è un fornitore di semirimorchi, TX Logistik del gruppo Fs con la tecnologia Nikrasa ed Ermewa che offre servizi di leasing di carri merci.
Il centro propulsivo di questa iniziativa è il terminal intermodale lussemburghese di Bettembourg-Dudelange nell’Eurohub South di Cfl Multimodal con una capacità annuale di 600mila unità intermodali. Qui sono state messe a confronto le diverse soluzioni intermodali che possono anche integrarsi tra di loro. Proprio CFL Multimodal ultimamente ha manifestato la sua disponibilità a utilizzare la tecnologia Nikrasa che prevede il trasbordo verticale con l’uso di particolari piattaforme dove vengono posizionati i semirimorchi non gruabili, una sorta di adattatore che favorisce la movimentazione di tutti i carichi.
La tecnologia Nikrasa appare più flessibile rispetto a un’altra soluzione, quella proposta dalla società francese Modalohr, che non ha mai avuto un ampio sviluppo perché presuppone la realizzazione di terminal specifici dove vengono utilizzati carri speciali con tasche pivotanti.
Cfl Multimodal, nonostante sia promotrice di un confronto tra gli operatori interessati, secondo quanto si apprende, non ha mai espresso una preferenza netta per una delle due soluzioni prima indicate in quanto entrambe presentano vantaggi e svantaggi. Alla rigidità del sistema Modalohr si contrappone la flessibilità della tecnologia Nikrasa, ma nonostante sulla carta questa posa essere vista come più competitiva, sorprende come non abbia avuto una più ampia diffusione tra gli operatori.
Secondo la società lussemburghese è possibile implementare nella stessa struttura intermodale soluzioni di trasbordo orizzontale e verticale, ciò che conta è incrementare l’offerta di terminal per allargare il mercato con soluzioni rivolte a tutti gli operatori senza più fare distinzioni tra tipologie di semirimorchi. Solo in questo modo si può incrementare la quota del trasporto intermodale, con fatti concreti e non le ottimistiche speranze di uno dei tanti “libri bianchi”.
Piermario Curti Sacchi