Lunedì 27 aprile, Assologistica ha diramato una nota con cui chiede l'attivazione dei Fast Corridor ferroviari, prendendo anche posizione contro chi li contesta o chi vuole privilegiare quelli stradali ai ferroviari. Due giorni dopo arriva la replica dell'Associazione Spedizionieri Porto della Spezia, che accoglie con "stupore" le dichiarazioni di Sebastiano Grasso.
Gli spedizionieri spezzini ribadiscono innanzitutto la propria "contrarietà ai corridoi doganali su strada modello Ikea", perché nutrono "forti perplessità sia sulla possibilità di abolire i documenti di transito previsti dal codice doganale comunitario, sia sull'utilizzo, come sistema di monitoraggio, di quello offerto dalla piattaforma Uirnet".
Poi chiariscono di non avere commentato l'attivazione dei corridoi ferroviari perché "l'Agenzia delle Dogane non ha ancora emanato alcuna disposizione in merito", aggiungendo che comunque "le perplessità espresse sui Fast Corridor via strada riguardano anche quelli eventuali via treno o fiume, in particolare per quanto attiene la non aderenza di tali procedure a quanto disposto dalla legislazione europea e nazionale ed i rischi di alterazioni di quel libero mercato a cui lo stesso Grasso fa riferimento".
Laghezza ricorda che i Fast Corridor non esistono nei porti del Nord Europa perché "mettono a frutto procedure come lo sportello unico doganale che in Italia stentano a decollare". Quindi l'associazione auspica "un ripensamento complessivo della strategia dei Fast Corridor, indipendentemente dal mezzo utilizzato, privilegiando le buone pratiche e l'interoperabilità di piattaforme e procedure piuttosto che forzare la normativa senza alcun reale beneficio per la merce".
La nota dell'Associazione Spedizionieri Porto della Spezia si conclude sull'accusa di "miopia imprenditoriale" ricordando che "le imprese sono parte integrante e innovativa di quel modello Spezia che è frutto della collaborazione con il Gruppo Contship, del quale anche Sogemar fa parte, e che dimostra come ragionare in ottica di sistema e rispetto dei ruoli sia la chiave fondamentale del successo". Laghezza cita la Sogemar perché Sebastiano Grasso ne è amministratore delegato.
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