Una "Due giorni dei porti" a metà maggio, l'accelerazione delle risposte alle richieste di adeguamenti tecnico-funzionali provenienti dai terminal portuali e una modifica nell'applicazione del sostegno al trasporto intermodale da e per il porto di Genova. Sono queste alcune le principali novità che il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, ha annunciato dal palco dell'assemblea annuale di Spediporto (l'associazione genovese degli spedizionieri). La novità politicamente più rilevante è l'organizzazione di un evento di due giorni dedicato alla portualità italiana, dal quale l'esecutivo si attende proposte e suggerimenti per migliorare lo status attuale e per arrivare a una sorta di Libro bianco in materia. "Sarà l'occasione per ragionare come sistema e per fare un tagliando alla riforma dell'ordinamento portuale a distanza ormai di quasi due anni dalla sua entrata in vigore. L'obiettivo finale è quello di semplificare e togliere un po' di burocrazia dai porti e dai trasporti", ha spiegato Rixi.
A proposito di processi da semplificare, Rixi ha richiamato esplicitamente il caso delle procedure di adeguamento tecnico-funzionali richieste dai terminalisti portuali (il pensiero corre in particolare al caso del Gruppo Spinelli a Genova): "Gli operatori devono avere risposte entro trenta giorni, ha detto, aggiungendo che "se serve un adeguamento su un molo per portare nuove attività il terminalista deve avere risposte certe in tempi brevi". Nel mirino sono finiti i tempi con cui gli operatori ricevono un pronunciamenti dal Consiglio superiore Lavori Pubblici.
Nella lista delle cose da fare per i porti italiani del viceministro Rixi c'è anche una norma che consenta di sbloccare le assunzioni negli enti di gestione dei porti "perché è inutile assegnare risorse per realizzare le opere se poi non vengono fatti i bandi. Mancano tecnici e ingegneri". Così come ha preannunciato che il decreto "Sblocca cantieri" conterrà norme che interessano anche gli scali marittimi. Da un punto di vista operativo il rappresentante leghista del Governo ha infine spiegato che, a proposito dello stanziamento di 3,2 milioni previsto dal decreto emergenze (noto ai più come Decreto Genova) destinato a sostenere il navettamento ferroviario da e per lo scalo del capoluogo ligure, sarà necessaria una modifica per non limitarne la sua applicazione ai retroporti espressamente elencati nel decreto (Rivalta Scrivia, Novi San Bovo, Alessandria, Piacenza, Castellazzo Bormida, Ovada Belforte, Dinazzano, Melzo e Vado Ligure).
"A proposito di questo ferrobonus regionale interverremo, e servirà farlo con una Legge, che cercheremo d'inserire nel Decreto semplificazioni o nella prossima Finanziaria, per evitare distorsioni di concorrenza", ha proseguito Rixi, precisando che dall'elenco di interporti si passerà a un'applicazione basata sulla distanza (250 chilometri). "In questo modo lo stanziamento riguarderà anche destinazioni finali o interporti, come quello di Padova ad esempio, che non rientrano nell'elenco previsto dal Decreto. Il ferrobonus si applicherebbe per la prima tratta di 250 chilometri e poi il resto della distanza non sarebbe coperto e verrà lasciato alla competitività delle imprese". In attesa di questa modifica che dovrà passare al Parlamento, l'incentivo entrerà comunque in vigore a breve nella sua versione originale a garantirà un sostegno pubblico all'intermodalità pari a 4 euro per treno-km.
Nicola Capuzzo
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