Il comprensorio ferroviario di Venezia Marghera Scalo - che serve il porto di Venezia – ha 65 chilometri di rete, una stazione di immissione nella rete nazionale, tre parchi ferroviari, una impresa ferroviaria di manovra e 25 terminal raccordati. L'accordo firmato ieri tra RFI e Autorità portuale hanno lo scopo di migliorarne l'efficienza gestionale e infrastrutturale. Il documento attuerà gli interventi individuati dal gruppo di lavoro istituito nel febbraio del 2018 da un primo protocollo d'intesa sottoscritto dalle due parti e attiva la prima fase dei lavori, che dovrebbe partire nel 2019. Tali interventi comprendono l'attrezzaggio di ulteriori binari elettrificati e l'adeguamento del modulo a 750 metri (standard europeo di lunghezza dei treni). Negli anni successivi seguiranno adeguamenti tecnologici – tra cui un nuovo Apparato Centrale Computerizzato – e infrastrutturali, tra cui il rifacimento e l'implementazione di Parco Breda situato lungo la Strada Regionale 11.
L'Autorità portuale vuole anche approfondire l'analisi sulle attività necessarie per il ripristino del collegamento ferroviario tra il porto di Chioggia e la rete nazionale e potenziare l'infrastruttura di manovra, attraverso lo spostamento e il raddoppio del binario di via dell'Elettricità, usando i fondi del Ministero dello Sviluppo Economico. Su un periodo più lungo, il programma prevede la realizzazione di un nuovo scalo merci nella penisola del petrolchimico, collegandolo alla rete ferroviaria nazionale. Con queste opere, l'Autorità portuale intende aumentare la movimentazione delle merci nel porto di Venezia, aumentando la quota del trasporto ferroviario.
L'Asp del Mare Adriatico Settentrionale comunica che nei primi undici mesi del 2018 il porto ha movimentato 93.643 carri ferroviari, con un aumento dell'11,3% rispetto allo stesso periodo del 2017, che corrisponde a un trasporto su rotaia di oltre 2,4 milioni di tonnellate, pari al 10,7% in più rispetto al 2017. "Le merci transitate per il porto di Venezia intercettano due dei principali Corridoi europei: quello Mediterraneo, che collega la Penisola iberica al confine dell'Est europeo passando per la dorsale italiana Torino-Trieste, e il Corridoio Baltico–Adriatico, che connette importanti porti italiani, come quello di Venezia, all'Austria e ai mercati del Nord Europa", spiega l'Autorità in una nota.
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