La California si conferma lo Stato degli Usa, e non solo, all’avanguardia nell’applicazione di regole che ostacolano o vietano l’immatricolazione di autoveicoli con motore termico. Per quanto riguarda i veicoli industriali, il California Air Resources Board istituì una prima norma a giugno del 2020 per imporre l’adozione di automezzi a zero emissioni nei porti e nei terminal ferroviari entro il 2035 e nella distribuzione nell’ultimo chilometro entro il 2040. Il 28 aprile 2023 l’organismo ha inasprito queste regole con l’Advanced Clean Fleets, che prevede un percorso per arrivare al divieti di vendere veicoli industriali con motore diesel dal 2036.
Il primo passo avverrà già il prossimo anno, con le flotte dell’ultimo chilometro e quelle dei servizi federali (come il servizio postale), statali e locali, che dovranno iniziare la transizione verso le zero emissioni nel 2024. Da quell’anno potranno usare veicoli con motore termico già esistenti per l’intera loro vita utile (ossia 800mila miglia o 18 anni) e rinnovare il parco con automezzi a zero emissioni. Le altre flotte dovranno sostituire progressivamente le flotte secondo determinate percentuali e la tipologia di lavoro. Per esempio le imprese che operano nella distribuzione e nella cantieristica dovranno passare alla transizione entro il 2035, quelle che hanno trattori stradali con cabina diurna entro il 2039 e quelle che hanno trattori stradali con lettino o veicoli speciali dovranno sostituire il parco entro il 2042.
In tutti i casi, dal 2036 non sarà più permessa la vendita di veicoli industriali con motori a combustione dal 2036, con la previsione che entro il 2050 circoleranno sulle strade californiane 1,7 milioni di autocarri a zero emissioni. Per agevolare la transizione, l’Advanced Clean Fleets consente esenzioni sulla base della tecnologia disponibile, mentre la California sta già investendo per fornire infrastrutture per i veicoli a zero emissioni, come stazioni di ricarica elettrica o dell’idrogeno. Ma l’associazione delle imprese di autotrasporto American Trucking Associations ritiene che gli obiettivi della nuova norma siano “irrealistici” e comportino “tempistiche irraggiungibili”, a causa della carenza delle infrastrutture di ricarica e dello stato attuale della tecnologie dei veicoli a zero emissioni. Inoltre, la rete di distribuzione dell’energia elettrica non sarebbe in grado di sostenere la domanda energetica.
Gli autotrasportatori sono preoccupati anche dell’aumento dei costi per l’acquisto dei camion e delle stazioni di ricarica, ma anche di quello delle tare dei veicoli. Quest’ultimo elemento oltre ad aumentare il consumo energetico potrebbe incrementare anche il numero dei veicoli per trasportare la stessa quantità di merce. In concreto, ciò potrebbe portare alla chiusura di numerose piccole e medie imprese di autotrasporto e un aumento del prezzo del trasporto, che si scaricherebbe sui consumatori.