La Germania si vanta di essere uno dei Paesi più avanzati nella sostenibilità ambientale e nella riduzione di CO2. Ma come sta procedendo in tale ambito il comparto della logistica? Per rispondere, Kpmg e Bundesvereinigung Logistik (Blv) hanno condotto una ricerca tra gli operatori, da cui risulta che il 69% delle imprese del settore ha già stabilito obiettivi concreti di riduzione delle emissioni. Tra queste, il 71% punta alla neutralità carbonica entro il 2030 o poco oltre.
Tuttavia, le difficoltà sono evidenti: costi elevati, infrastrutture inadeguate e una normativa spesso frammentata ostacolano l'adozione su larga scala di tecnologie sostenibili. La percezione generale è che manchi una volontà diffusa di sostenere costi maggiori per servizi a basse emissioni, un elemento che rallenta la transizione.
Gli investimenti si concentrano su tre aree principali: aggiornare le flotte dei veicoli, sviluppare infrastrutture sostenibili e procedere nella digitalizzazione. L’aggiornamento delle flotte prevede il passaggio a veicoli elettrici a batteria e a celle combustibili (idrogeno), tecnologie considerate fondamentali per il futuro. Per esempio, il 71% degli interlocutori ritiene che i veicoli elettrici a batteria saranno predominanti nei prossimi anni. Tuttavia, la loro diffusione è frenata dalla carenza di stazioni di ricarica adeguate e dai costi ancora proibitivi.
Parallelamente, cresce l'interesse per soluzioni basate sull'idrogeno, soprattutto per i trasporti su lunghe distanze, ma anche qui le infrastrutture restano carenti. Oltre questi veicoli, si stanno sviluppando combustibili alternativi, come biocarburanti e combustibili sintetici. Queste soluzioni potrebbero offrire una soluzione intermedia, riducendo le emissioni senza richiedere modifiche significative alle flotte esistenti. Tuttavia, la loro produzione su larga scala rimane una sfida economica e logistica.
Le infrastrutture sostenibili rappresentano un altro pilastro strategico: magazzini alimentati da energie rinnovabili, sistemi di recupero delle acque e tecnologie di controllo in tempo reale sono tra le soluzioni più adottate. Inoltre, la digitalizzazione gioca un ruolo chiave nel miglioramento dei viaggi, riducendo i consumi di carburante e aumentando l'efficienza operativa. Tuttavia, senza un quadro normativo stabile e incentivi finanziari mirati, molte aziende faticano a giustificare gli investimenti necessari.
Quindi, il quadro normativo è ritenuto dagli interlocutori un altro elemento critico: le aziende chiedono maggiore chiarezza e coerenza nelle regolamentazioni, soprattutto a livello internazionale. La mancanza di armonizzazione tra i diversi Paesi complica l'adozione di regole uniformi, penalizzando le imprese che operano su scala globale. Inoltre, incentivi fiscali e sovvenzioni potrebbero accelerare la transizione, ma oggi sono ancora insufficienti rispetto alla portata delle sfide.
Nonostante gli ostacoli, la ricerca mostra segnali incoraggianti. Sempre più aziende vedono nella sostenibilità non solo un obbligo, ma un'opportunità per differenziarsi. La modernizzazione delle flotte, combinata con investimenti in tecnologie avanzate e infrastrutture resilienti, rappresenta una strada percorribile per raggiungere gli ambiziosi obiettivi climatici. Come sottolineato da Steffen Wagner, collaboratore di Kpmg, “integrare la sostenibilità nei sistemi di gestione del rischio non è solo una questione di conformità normativa, ma una strategia essenziale per garantire la stabilità a lungo termine delle imprese.”
L'urgenza di intervenire è amplificata dagli impatti diretti del cambiamento climatico, che stanno già influenzando le catene di approvvigionamento globali. Eventi climatici estremi, come inondazioni o ondate di calore, rappresentano un rischio crescente per le infrastrutture logistiche e per le reti di trasporto. Questi fenomeni non solo aumentano i costi operativi, ma possono compromettere la reputazione delle aziende che non riescono a gestire tali emergenze in modo efficace.
Un altro aspetto cruciale riguarda la collaborazione tra settore pubblico e privato. Governi e istituzioni possono svolgere un ruolo fondamentale nel creare le condizioni necessarie per una transizione efficace. Per esempio, investimenti pubblici in infrastrutture sostenibili, come reti di ricarica per veicoli elettrici, potrebbero ridurre in modo rilevante le barriere di accesso per le aziende. Allo stesso tempo, normative più chiare e incentivi fiscali mirati potrebbero incoraggiare ulteriormente gli investimenti privati.
Infine, la ricerca evidenzia che è essenziale sensibilizzare anche i clienti finali. La domanda di servizi sostenibili è in crescita, ma spesso i consumatori non sono consapevoli delle implicazioni economiche e logistiche delle loro scelte. Un maggiore impegno nella comunicazione potrebbe aiutare a costruire un mercato più favorevole alla sostenibilità, creando una catena del valore in cui tutti gli attori, dai produttori ai consumatori, contribuiscano attivamente alla riduzione delle emissioni.