Tra i progetti meritevoli di finanziamento nell’ambito del programma Connecting Europe Facility annunciati dalla Commisione Europea ce n’è uno, ribattezzato, “Naples Lng Costal Depot”, che assegna poco meno di 670mila euro agli studi di progettazione per dotare lo scalo del capoluogo campano di una stazione di stoccaggio e di rifornimento di gas naturale liquefatto. Il soggetto proponente è Kuwait Petroleum Italia Spa ma del progetto faranno parte anche altri operatori di mercato a vario titolo coinvolti nell’approvvigionamento di Gnl alle navi e a veicoli industriali.
Nella descrizione riportata dalla documentazione di Connecting Europe Facility si legge che l’azione oggetto di co-finanziamento mira a “completare la progettazione, le specifiche e le indagini tecniche per la costruzione di un deposito costiero di Gnl nel cuore del porto di Napoli e la realizzazione di un impianto per il bunkeraggio delle navi con conseguente implementazione anche della filiera lato terra per il trasporto su strada nel Sud Italia”.
La fase di ingegneria del nuovo deposito è iniziata nel luglio 2019 insieme con la firma dell’accordo industriale tra Kuwait Petroleum Italia ed Edison, che sono due dei principali attori del settore trasporti e settori energetici che già investono per la diffusione dei carburanti alternativi in Europa. Entro giugno del prossimo anno le parti coinvolte contano di ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e poter quindi iniziare la fase dei lavoro che prevede in parte la riconversione di alcuni dei depositi attualmente utilizzati per lo stoccaggio e la movimentazione di idrocarburi liquidi.
Nel paragrafo riservato alle “Osservazioni per la valutazione” del progetto, Bruxelles scrive che il nuovo deposito di Gnl a Napoli è un progetto giudicato molto positivamente perché contribuirà al raggiungimento degli obiettivi e delle priorità dello scalo in termini di eco-sostenibilità, trasporti, sicurezza del carburante e protezione dell’ambiente. La maturità dell’azione è giudicata eccellente e non vengono segnalati problemi legali, amministrativi o tecnici. “L’impatto dell’azione è buono. Contribuirà alla sostenibilità del trasporto marittimo favorendo il trasferimento del traffico stradale e marittimo verso il Gnl” si legge nei documenti del programma Cef, che infine però aggiungono: “Tuttavia, l’effetto stimolante della sovvenzione Ue non è sufficientemente dimostrato. La qualità dell’azione è buona. Le attività proposte sono chiare, i tempi, le risorse, i risultati e i processi di gestione del rischio sono sensati. Tuttavia, alcuni costi non appaiono giustificati”.
Nicola Capuzzo