Nella sessione plenaria del 22 giugno 2022, il Parlamento Europeo ha approvato il provvedimento che inserisce il trasporto marittimo e stradale nel sistema di scambio delle quote di emissione, conosciuto con la sigla Ets. Due settimane prima aveva approvato l’inclusione del trasporto aereo per tutti i voli in partenza dall’Unione Europea. Per quanto riguarda il trasporto marittimo, la norma interessa le navi con stazza lorda superiore a 4000 tonnellate. Le compagnie dovranno pagare una somma legata alla quantità di gas serra che producono (CO2, metano e protossido di azoto) quando navigano nei mari dell’Unione e fino al 2027 la metà di quelli prodotti fuori da quest'area. Dopo tale data, si calcoleranno tutte le emissioni delle navi che usano un porto comunitario.
Per quanto riguarda l’autotrasporto, gli eurodeputati hanno stabilito che il sovrapprezzo dei prodotti inquinanti dovrà essere equamente diviso tra le compagnie petrolifere e i consumatori dei carburanti. In pratica, è esplicitamente vietato trasferire più della metà dell’importo ai consumatori. In concreto, questa misura dovrebbe comportare un aumento del prezzo dei carburanti che emettono gas serra e quindi anche dei costi dell’autotrasporto. Però c’è un’introduzione progressiva, esentando fino al 2029 il 75% delle emissioni del trasporto. Questo però non è ancora il testo che entrerà in vigore, ma quello che il Parlamento poterà al confronto con il Consiglio d’Europa, formato dai rappresentanti dei Governi nazionali.
In questo episodio del podcast K44 La voce del trasporto il segretario generale dell’associazione europea Uetr, Marco di Gioia, spiega perché il trasporto stradale sarà penalizzato.