Sono 36 i progetti di stazioni di rifornimento d’idrogeno rinnovabile per veicoli ammessi dal ministero dei Trasporti al contributo previsto dall’Investimento 3.3 “Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale”, missione 2 componente 2 (M2C2) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per questo sviluppo il ministero ha stanziato 103.512.831,50 euro. I promotori che hanno rientrano nella lista del finanziamento dovranno mettere in esercizio le stazioni di rifornimento entro il secondo trimestre del 2026. La graduatoria ministeriale è comunque ancora provvisoria, perché bisogna ancora acquisire la documentazione e le garanzie dai beneficiari.
Una ricerca svolta da Research&Markets sul presente e futuro del rifornimento d’idrogeno mostra che alla fine del 2021 erano installati in tutto il mondo 800 impianti. La maggior parte (56,5%) sorge nell’Asia Pacifico, seguita dall’Emea (33%) e dalle Americhe (10,5%). Il maggiore incremento nell’ultimo periodo è avvenuto in Cina e in Corea del Sud, mentre in Europa il primo Paese è la Francia.
Lo studio fornisce anche una previsione fino al 3026, secondo cui il numero delle stazioni di rifornimento crescerà grazie alla riduzione dei costi dell'idrogeno e dell’aumento dei veicoli a elettrici a celle combustibile. Diminuiranno i costi per costruirle, mentre aumenterà la loro capacità. Ciò significa che avranno un maggiore pressione di rifornimento e più stoccaggio d’idrogeno. Crescerà anche la quota d’idrogeno prodotto senza usare fonti fossili. Ciò porterà a un’autonomia finanziaria – ossia senza la necessità di contributi pubblici – per lo sviluppo di nuove stazioni di rifornimento entro il 2030.
Secondo la ricerca, Corea del Sud, Austria e Danimarca sono i primi Paesi in cui c’è un numero di stazioni di idrogeno sufficiente a consentire a un veicolo industriale elettrico di attraversare il Paese, mentre Negli Stati Uniti, le stazioni di idrogeno installate in California consentono a un veicolo di viaggiare ovunque nello Stato. Oltre che l’autotrazione, i nuovi impianti d’idrogeno serviranno treni, aerei e navi. Ciò richiederà però un enorme investimento, stimato in nove miliardi di dollari entro il 2036, che avverrà soprattutto nell’Asia Pacifico e in Europa.