Nonostante la flotta di mezzi pesanti più grande dell’Unione Europea, il numero d’immatricolazioni di camion elettrici in Polonia nel 2024 è stato ben al di sotto delle aspettative, collocando il Paese al decimo posto tra gli Stati comunitari. Oggi c'è un centinaio di camion elettrici in tutta la Polonia e il confronto con altri territori dell’Unione dimostra infatti come sulle strade polacche circolino in media un quarto dei camion elettrici presenti in Spagna, un settimo di quelli utilizzati nei Paesi Bassi e meno del 3% dei mezzi con targa tedesca.
Per colmare questo divario e mantenere la propria posizione al vertice nel trasporto, che rappresenta oggi il 6-7% del Pil del Paese, la Polonia ha avviato un importante programma d’incentivi per l’acquisto di camion elettrici. L’importo è pari a 480 milioni di euro e rientra in un programma più ampio che prevede sovvenzioni fino a 1,4 miliardi di euro finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti (Eib) per lo sviluppo di stazioni di ricarica, infrastrutture e reti elettriche.
Il lancio è stato annunciato dal viceministro del Clima e dell'Ambiente, che ha invitato i trasportatori ad inviare le proprie adesioni a partire dalla seconda metà di marzo 2025. Gli incentivi sono applicabili alle categorie N2 (da 3,5 a 12 tonnellate) e N3 (oltre 12 tonnellate) e potranno essere richiesti anche in caso di acquisto tramite leasing.
L’importo totale riservato ad ogni azienda dipende dalla categoria e dal prezzo del veicolo acquistato ma anche dalle dimensioni della flotta, con specifiche condizioni a vantaggio delle piccole e medie imprese. Nel migliore dei casi il sussidio permetterà di accedere a 180mila euro per ogni veicolo e, considerando che un camion elettrico di alta fascia costa oggi intorno ai 300mila euro, consentirà l’acquisto di un camion elettrico N3 per una cifra vicina ai 120mila euro, ovvero un prezzo comparabile a quello di un mezzo a gasolio con una buona configurazione.
Oltre a questi sussidi, la Bei ha stanziato un programma da 465 milioni di euro per sostenere la costruzione di stazioni di ricarica pubbliche per il trasporto pesante. Almeno l'80% di questo fondo sarà destinato ai sussidi per i caricatori lungo la rete di trasporto trans-europea, mentre il restante 20% sarà destinato alle stazioni di ricarica nei centri logistici e nei terminal intermodali sulle principali rotte della Ten-T.
I fondi saranno disponibili fino al 2029, con finanziamenti assegnati tramite concorsi basati su criteri quali efficacia dell’opera, tempi di implementazione ed efficienza dei materiali. Altri fondi sono sono stati invece destinati alla costruzione e allo sviluppo delle reti elettriche, per sostenere il maggior fabbisogno energetico legato al passaggio alla mobilità elettrica.
Oggi il settore dei trasporti in Polonia impiega circa 750mila persone ma secondo gli analisti l'impatto economico di questi investimenti sarà sostanziale e potrebbe creare fino a 10mila nuovi posti di lavoro entro il 2030. Il crescente numero di camion elettrici potrebbe infatti portare ad un aumento della produzione di veicoli e di batterie, ad una maggior digitalizzazione e alla necessità di sviluppare nuovi software per la gestione della flotta ma anche ad un aumento di forza lavoro nelle infrastrutture energetiche pubbliche.
Nei piani del Governo polacco e della Bei ci sarebbe infatti l’intento di generare un effetto a catena che creerebbe innovazione anche in altri settori chiave come quello automobilistico, tecnologico ed energetico, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili. In questo modo la Polonia potrebbe diventare il principale hub per la tecnologia elettrica all'interno dell'UE e attrarre ulteriori investimenti, creando opportunità di lavoro altamente qualificate e velocizzando il passaggio ad un’economia verde e sostenibile.
Marco Martinelli