Il 17 novembre 2023 il consorzio trentino di produttori agricoli Melinda ha presentato un progetto per il trasporto delle mele su funivia, che ha vinto il bando Pnrr per la logistica agroalimentare. L'impianto a fune, unico al mondo, collegherà uno degli stabilimenti di Melinda con la miniera Rio Maggiore in Val di Non, dove le mele vengono stoccate nelle celle ipogee, evitando l’uso dei veicoli industriali. La funivia dovrebbe diventare operativa entro il 2024 e potrebbe eliminare 12mila chilometri annui che per quest’attività sono oggi percorsi dai camion.
Il progetto della funivia è stato sviluppato dalla stessa Melinda e la sua realizzazione richiede un investimento di dieci milioni di euro, quattro dei quali provenienti dal Pnrr. Si tratta di un impianto monofune ad agganciamento automatico a tre piloni, che si basa su undici piloni di sostegno, di cui sette in galleria. La lunghezza totale sarà di 1.300 metro, con un dislivello di 87 metri. L’impianto avrà una capacità di 460 contenitori l’ora a una velocità di cinque metri al secondo.
La funivia caricherà le mele nella sala di lavorazione dello stabilimento Melinda di Predaia e le porterà alla Miniera di Rio Maggiore, all’interno delle cave di roccia dolomia dismesse e usate come magazzino refrigerato naturale scavato nel cuore delle Dolomiti. La funivia s’inoltrerà per 430 metri in galleria per raggiungere le celle ipogee, dove le mele saranno scaricate. Ernesto Seppi, presidente di Melinda, precisa che “quest’ultimo tratto di galleria è già in costruzione. Contiamo di concluderlo entro pochi mesi. In questo modo, le mele saranno gestite con l’ausilio di un sistema automatizzato: un salto in avanti importante verso la digitalizzazione del processo di conservazione”.
Secondo le previsioni di Melinda, la funivia dovrebbe evitare seimila viaggi di camion, riducendo così le emissioni di CO2 nella valle: “Per gestire gli stessi volumi movimentati dalla nuova teleferica, durante il periodo di stoccaggio autunnale delle celle sarebbero necessari dieci camion che dovrebbero effettuare complessivamente 80 viaggi al giorno, trasportando ciascuno 36 bins”, spiega il consorzio in una nota.
Il testo aggiunge che “per i successivi nove mesi è previsto un flusso di svuotamento delle celle regolare tra novembre e fine luglio. Il numero di viaggi si attesterebbe a quindici ogni giorno. Numeri che, tra l’altro, aumenteranno del trenta percento non appena saranno terminati i lavori di ampliamento delle celle, portando così a 40mila tonnellate le capacità di stoccaggio delle mele all’interno della montagna”.