L’aumento dei veicoli industriali e degli equipaggiamenti per l’intralogistca a trazione elettrica per ridurre i gas serra richiede un conseguente incremento della produzione di energia elettrica, che ovviamente non dovrà avvenire usando combustibili fossili. Tra le alternative, sta tornando il nucleare, anche se in modo diverso da quello tradizionale. Un’ipotesi è la realizzazione di piccole centrali, che si costruiscono velocemente e con bassi costi. Il consorzio britannico SRM ha già preparato un progetto di sedici impianti di questi tipo da realizzare nel prossimo ventennio. Saranno dedicate a de-carbonizzare il trasporto producendo idrogeno (che è un vettore di energia elettrica) e carburante sintetico per l’aviazione.
"Abbiamo sviluppato un processo di produzione e di assemblaggio che renderà l'energia nucleare affidabile e a basse emissioni di carbonio accessibile”, afferma in consorzio, guidato da Rolls Royce. Ogni centrale nucleare compatta fornirà 440 mW di energia elettrica, una quantità di energia a basse emissioni di carbonio sufficiente per una città di 450mila abitazioni per 60 anni. La prima unità potrebbe essere operativa entro dieci anni dal primo ordine, con la possibilità di realizzarne due all'anno.