Il 1° marzo 2018, la Commissione Europea ha approvato i provvedimenti presi dal Governo italiano per sostenere la produzione di carburanti alternativi nel trasporto e il giorno successivo il ministro per lo Sviluppo Economico ha firmato il Decreto che stanzia 4,7 miliardi per favorire la costruzione di nuovi impianti per produrre biometano e biocarburanti ottenuti dai rifiuti, residui agricoli e alghe. Per essere finanziati, tali impianti dovranno entrare in esercizio entro il 31 dicembre 2022. I fondi pubblici serviranno per compensare i produttori dei maggiori costi di produzione rispetto ai carburanti fossili usati nel trasporto. Il Decreto impone un limite massimo della produzione a 1,1 miliardi di metri cubi l'anno e prevede che l'incentivo sarà valutato ogni anno in funzione dei costi di produzione, per evitare eccessive compensazioni.
L'incentivo ha una durata di vent'anni e sarà erogato come "certificato d'immissione al consumo di carburanti". Questo contributo è stato approvato dalla Commissione Europea perché contribuirà al raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di energia e cambiamenti climatici, limitando le distorsioni alla concorrenza, ha spiegato Margrethe Vestager, Commissaria responsabile per la concorrenza.
I biocarburanti e il biometano avanzati sono i biocarburanti più sostenibili e rispettosi dell'ambiente, e sono ottenuti da materie prime la cui produzione non necessita di terreni agricoli, come rifiuti, residui agricoli e alghe. Essi comportano pertanto un rischio significativamente più basso di emissioni indirette di CO2 causate dall'uso di ulteriori terreni per colture destinate alla produzione di biocarburanti anziché alimenti e mangimi. Hanno però costi di produzione più alti rispetto ai carburanti fossili, quindi l'Unione ritiene legittimi contributi pubblici per favorirne l'uso.
DECRETO MINISTERIALE BIOMETANO
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