Il 14 febbraio 2024 la Commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (Envi) del Parlamento Europeo ha approvato l’accordo provvisorio sugli standard di emissioni di CO2 per i veicoli industriali. Una decisione che compie un passo avanti nella drastica riduzione delle emissioni dell’autotrasporto, ma che sta causando anche un forte opposizione. Infatti, il provvedimento stabilisce obiettivi di riduzione del 45% delle emissioni di CO2 per i produttori di camion e autobus entro il 2030, aumentando tale percentuale al 65% entro il 2035, per poi raggiungere il 90% entro il 2040. Nonostante l'intento di promuovere una transizione verso una mobilità più pulita, l'accordo ha sollevato preoccupazioni all'interno dell'industria, in particolare riguardo alla fattibilità di tali obiettivi.
Raluca Marian, direttrice dell’Iru EU Advocacy, spiega che “il testo di compromesso rimane deludente per il nostro settore. Manca una visione chiara su come le infrastrutture necessarie verranno sviluppate per supportare l'implementazione su larga scala di veicoli a zero emissioni nelle aree urbane e sulle principali reti stradali dell'UE”. Un elemento positivo per l’autotrasporto è l’esclusione nel testo dell’acquisto obbligatorio di veicoli a emissioni zero per le grandi flotte, misura finora temuta dalle imprese.
L'accordo comprende anche un invito alla Commissione Europea a considerare a zero emissioni di CO2 anche i veicoli industriali con motore termico alimentato con carburanti sintetici (e-fuel). Il prossimo passaggio della nuova normativa è il voto, generalmente ritenuto formale, dei ministri dell’Ambiente dell’UE, che è previsto per la fine di marzo e poi ci sarà l’ultimo passo con il voto in Aula dell’Europarlamento. A giugno 2027 la Commissione Europea dovrà pubblicare la sua relazione, con le raccomandazioni per l’applicazione della norma.