Il porto di Rotterdam e la National LNG Platform (Piattaforma Nazionale Gas Naturale Liquefatto) sono i protagonisti della ricerca finalizzata alla produzione di gas liquefatto da fonti alternative e non di origine fossile. Nell'ottica di un risparmio energetico e della drastica riduzione delle emissioni di CO2 la scelta del settore trasporti è sempre più orientata verso la propulsione elettrica, ma – per il momento – questa non costituisce una valida alternativa per la navigazione marittima e la movimentazione dei mezzi pesanti su strada. Il GNL (gas naturale liquefatto) rappresenta il degno sostituto del gasolio e dei combustibili liquidi, offrendo vantaggi da un punto di vista economico e ambientale.
Il gas naturale liquefatto è una forma di stoccaggio del gas naturale che a seguito di opportuni trattamenti (depurazione e disidratazione) e successive fasi di raffreddamento e condensazione, consente di concentrare una grande quantità di energia in volumi ridotti, permettendo una riduzione dei costi di circa il 35 percento rispetto al gasolio. Paragonato ad altri carburanti, il GNL produce molte meno emissioni: il diesel provoca il 46 percento in più, mentre gli oli combustibili si attestano intorno al 34 percento. Inoltre, con l'utilizzo del GNL, le propagazione di azoto, zolfo e particolato vengono sostanzialmente azzerate.
Il porto di Rotterdam è un hub di riferimento per la fornitura di gas naturale. Infatti dal 2016 è operativo – nel bacino Maasvlakte – il terminal specializzato GATE (Gas Access To Europe), dove le navi scaricano il GNL che in seguito viene portato agli impianti distributivi con apposite infrastrutture. L'impegno dell'Autorità Portuale è rivolto verso la possibilità di generare bio GNL e fondamentale sarà il supporto fornito da otto aziende facenti parte della National LNG Platform che, entro la fine del 2017, condurranno e concluderanno uno studio di fattibilità del progetto.
Davide Debernardi
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