La mattina del 6 dicembre 2024, i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e le associazioni delle imprese hanno firmato l’accordo per rinnovare il contratto nazionale Logistica, Trasporto Merce e Spedizione, nove mesi dopo la sua scadenza. L’intesa è giunta al termine di quattro giorni di trattative e ha causato la revoca dello sciopero nazionale dei lavoratori interessati che i sindacati avevano indetto per il 9 e 10 dicembre 2024. L’intesa prevede un aumento delle retribuzioni, ma anche una maggiore flessibilità normativa.
Sul versante salariale, il testo prevede un aumento medio a regime fino a 230 euro per il personale non viaggiante (valore per il livello 3S) e 260 euro per il personale viaggiante (livello 3B). Introduce anche l’elemento professionale d’area, che è una nuova componente retributiva per valorizzare le competenze di tutto il personale. Per quanto riguarda il personale viaggiante, il testo conferma la disciplina sull’orario di lavoro e la discontinuità. Restando le campo retributivo, l’accordo modifica i profili professionali, introducendone di nuovi e prorogando il livello 6J fino al 31 dicembre 2025.
Le novità normative riguardano diversi aspetti dell’attività. Quelle che riguardano solo il personale viaggiante prevedono una clausola sociale per gli autisti con progressiva riduzione dell’orario di lavoro settimanale e l’introduzione di un incremento per la trasferta. Sul riconoscimento dei danni ai veicoli, ci sono modifiche alle regole e viene introdotto l’esonero per l’autista per il primo danno.
Sempre per il personale viaggiante (e anche per quello della movimentazione delle merci) sono rafforzate le regole per ridurre l’assenteismo, mentre per il personale non viaggiante, il rinnovo del contratto rivede gli orari per aumentare la flessibilità. L’accordo prevede anche l’introduzione della stagionalità nell’autotrasporto. Ci sono pure nuove regole per il lavoro agile e sono introdotte disposizioni per la disconnessione, la sicurezza dei luoghi di lavoro e il contrasto alle discriminazioni di genere.
Il nuovo contratto interessa circa un milione di lavoratori e scadrà il 31 dicembre 2027. La sua effettiva applicazione dipende dall’approvazione da parte delle assemblee dei lavoratori, quindi i sindacati scioglieranno al riserva entro il 27 gennaio 2025.