Dopo un lungo sciopero durato tredici giorni, nella riunione alla Prefettura di Piacenza del pomeriggio dell’8 febbraio i rappresentanti del sindacato di base SiCobas hanno raggiunto un accordo con FedEx e delle società che gestiscono la movimentazione nella piattaforma piacentina Lintel e Alba Srl. Il sindacato ritiene questa intesa una vittoria, perché ha ottenuto l’assicurazione che l’impianto piacentino non subirà contrazioni dovute alla ristrutturazione europea annunciata da FedEx e per alcuni risultati sul piano retributivo. Ai lavoratori assunti a tempo indeterminato è riconosciuto una una tantum di 200 euro, cui si aggiunge un buono pasto di sette euro, a fronte di quello di 5,90 euro precedente. Inoltre, l’azienda è disposta ad aprire una trattativa su malattia e infortunio sulla base del contratto nazionale. Secondo fonti sindacali, questa vertenza è costata a FedEx sette milioni in una settimana.
Durante lo sciopero, che ha comportato un picchetto davanti all’ingresso della piattaforma, c’è stata una contrapposizione tra i manifestanti e diciassette autisti della cooperativa V1 Express, mobilitati da Filt Cgil e Ugl. I padroncini della cooperativa hanno rinfacciato ai facchini d'impedire anche il loro lavoro e quindi la loro retribuzione. Il SiCobas replica che se avesse chiuso o se fosse stato ridimensionato l'impianto piacentino avrebbero perso lavoro anche gli autisti.