Anche Amazon deve piegarsi all’inflazione e all’aumento dei costi del carburante e quindi ha annunciato che dal 28 aprile 2022 applicherà negli Stati Uniti un sovrapprezzo del cinque percento alle tariffe dei venditori indipendenti che sulla sua piattaforma di commercio elettronico usano il servizio Amazon Fulfillment Services (ossia quello che fornisce stoccaggio, l’imballaggio e distribuzione). In Europa, invece, dal 12 maggio applicherà una maggiorazione del 4,3%, sempre per carburante e inflazione, in Gran Bretagna, Germania, Francia, Italia e Spagna. Nel nostro Paese, precisa la società, ciò comporterà un aumento medio della commissione per i servizi di logistica di Amazon di 0,18 euro per unità. I venditori che non usano tale servizio non subiranno alcun aumento.
I singoli venditori decideranno autonomamente se girare tale aumento al cliente finale. Nella nota che annuncia questo aumento, Amazon precisa che “piuttosto che un cambiamento permanente delle tariffe, impiegheremo per la prima volta un supplemento per il carburante e l'inflazione, un meccanismo ampiamente utilizzato da tutti i fornitori della catena di approvvigionamento”, aggiungendo che “dal 2020, e compreso questo cambiamento, Amazon ha aumentato le tariffe meno di altri vettori e continua a costare significativamente meno delle alternative”.