Nell'ultimo aggiornamento delle imprese autorizzate come operatori postali, pubblicato sul sito web del ministero dello Sviluppo Economico il 16 novembre 2018, appaiono anche i nomi di Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport, ossia le due società di Amazon che seguono in Italia il trasporto e la logistica e gestiscono gli hub e i centri distributivi. Questa potrebbe essere una semplice regolarizzazione formale, perché il 2 agosto 2018 l'Autorità per le Comunicazione comminò ad Amazon una multa di 300mila euro ritenendo che le due società di trasporto svolgessero attività postali senza l'autorizzazione, perché gestiscono centri di recapito e consegna di piccoli pacchi.
Oltre che una regolarizzazione, questa potrebbe essere anche un'opportunità per Amazon, che ormai non nasconde la volontà di voler gestire direttamente l'intera filiera del trasporto. Ciò non significa che acquisterà veicoli e assumerà autisti, ma potrebbe intensificare l'uso di piccoli e medi trasportatori al posto (o al fianco) di alcuni grandi fornitori, come le società postali o le multinazionali del trasporto espresso. Ma essere operatori postali comporta anche degli oneri, tra cui quello di applicare il contratto nazionale ai dipendenti. In tutti i casi, il nuovo stato di Amazon Italia Logistica e Amazon Italia Transport apre loro nuove possibilità di manovra sull'intera filiera del trasporto.
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